Presentato il Quarto rapporto annuale sulla farmacia di Cittadinanzattiva

Il rapporto, realizzato da Cittadinanzattiva con Federfarma, indaga 5 macro aree e focalizza la propria attenzione su uno specifico target, i pazienti con cronicità

Il “IV Rapporto annuale sulla farmacia” realizzato da Cittadinanzattiva e Federfarma, con il contributo non condizionato di Teva, ha evidenziato che quelle che fino a un anno fa erano considerate opportunità da cogliere sono diventate realtà. La farmacia ha infatti dimostrato una grande capacità di adattamento, con una repentina riorganizzazione strutturale unitamente a un cambiamento organizzativo. Si è adeguata alla ricetta dematerializzata ed è scesa in campo con tamponi e vaccini anti-Covid, diventando un anello cruciale per la prevenzione primaria e il tracciamento. Ha continuato, in ogni caso, a portare avanti le attività abituali, dalla dispensazione dei farmaci ai servizi, cresciuti in maniera esponenziale sotto la spinta emergenziale.

«La farmacia dell’ultimo anno ha dimostrato di essere responsive e resiliente – ha dichiarato il segretario generale di Federfarma Roberto Tobia – ha rimodulato il proprio ruolo per dare risposte ai cittadini, offrendo disponibilità alle istituzioni per l’introduzione di servizi e attività mai avviate prima. Cruciale si è rivelato il loro ruolo e fondamentale la loro capillarità sul territorio, unitamente al rapporto di fiducia che lega i cittadini al farmacista».

«Da anni ci siamo attivati per contribuire a fare in modo che le farmacie, e in particolare la farmacia dei servizi, fossero riconosciute e potenziate quale presidio di sanità territoriale – ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva – Come emerge dal nostro Rapporto, la pandemia ha accelerato questo processo e ha permesso di toccare con mano quanto siano importanti per i cittadini i servizi che le farmacie possono garantire su temi come la prevenzione, l’erogazione di screening e vaccini, l’aderenza alle terapie, la possibilità di ricorrere ai farmaci equivalenti. Nel prossimo futuro ci muoveremo insieme a Federfarma per costruire campagne di informazione ai cittadini su questi aspetti, con due obiettivi principali: contribuire a superare i problemi generati dalla “sanità sospesa”, cioè il rallentamento della prevenzione e delle cure durante il periodo pandemico, e rafforzare la consapevolezza dei cittadini per la promozione della loro salute. Ci auguriamo che, anche attraverso gli investimenti e le riforme oggetto del Pnrr, sia confermato il sostegno delle istituzioni al ruolo delle farmacie come presidio di sanità su tutto il territorio, soprattutto quello deprivato di altri servizi sanitari di prossimità».

L’indagine: campione e temi

Il rapporto 2021 ha coinvolto 658 farmacie e 3.033 pazienti con patologia cronica o rara. I dati sono stati raccolti tra settembre e novembre 2021 attraverso una survey online. Nel 39% si tratta di farmacie rurali delle quali il 61% rientra o è candidata a rientrare nella sperimentazione della Farmacia dei Servizi. Il 75% aveva inoltre già preso parte all’indagine dello scorso anno. Lato pazienti, il campione è stato rappresentato per il 70% da donne, per lo più appartenenti al target 31-50 e 51-63 anni. Il 61% convive con una patologia cronica; il 21% con due; l’11% con tre o più cronicità. Di queste, la maggior parte vive in provincia o grandi città (rispettivamente 47% e 25%), un quinto in campagna (20%) e una percentuale risibile in paesini montani o lacustri (6%).

L’indagine ha focalizzato l’attenzione su 5 aree tematiche: il rapporto tra farmacisti, farmacia e cittadini con patologia cronica; evoluzione della farmacia dei servizi, con focus sul coinvolgimento delle farmacie nella campagna vaccinale e nell’effettuazione di test e tamponi; servizi garantiti nell’assistenza territoriale: focus su prevenzione e aderenza terapeutica; innovazione digitale nella relazione con l’utenza e nell’erogazione di servizi; farmaci equivalenti.

I principali risultati

Dal rapporto è emerso che nel 94% dei casi la farmacia viene considerata il primo presidio territoriale. L’80% dei pazienti con cronicità scelgono la farmacia di riferimento in base a prossimità, al rapporto di fiducia con il professionista e alla disponibilità dei servizi offerti al suo interno. Nell’ultimo anno è cresciuta in maniera molto marcata la richiesta di consigli e informazioni rispetto a temi legati alla salute, percepiti più cruciali dalla quasi totalità del campione.

La prevenzione

Circa una farmacia su due negli ultimi due anni ha promosso sia campagne di sensibilizzazione e promozione di stili di vita salutari per i cittadini (50%), sia campagne per la specifica individuazione di soggetti a rischio e la diagnosi precoce (48%). Questo è stato vero soprattutto per il diabete (86%), le patologie cardiovascolari (68%) e le dislipidemie (51%). Ancora più significativa la percentuale di farmacie (66%) che negli ultimi due anni ha aderito a campagne di prevenzione, promosse dalle istituzioni, relative al tumore al colon-retto. Il 12% dei pazienti ignora però che tali campagne si svolgono anche in farmacia, e il 76% dichiara di non aver comunque fruito di tale servizio.

L’aderenza terapeutica

Le farmacie che negli ultimi due anni hanno realizzato iniziative che supportano l’aderenza terapeutica per persone affette da patologie croniche sono il 38% di quelle intervistate. Tuttavia il 14% dei cittadini non ne sono a conoscenza, mentre il 71% non ne ha mai fruito. Eppure, tra coloro che ne hanno usufruito, i miglioramenti sono risultati abbastanza (34%) o molto (41%) evidenti.

I farmaci equivalenti

Per quel che riguarda infine il ricorso ai farmaci equivalenti, nettamente inferiore in Italia rispetto ad altri contesti europei, questo viene percepito come una grande opportunità di risparmio delle risorse. Emergono altresì grandi differenze di carattere regionale così come la necessità di una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza su questo tipo di scelta. Dal report emerge che i farmacisti si sono spesi attivamente nel 13% dei casi per aumentare la consapevolezza dei cittadini sui farmaci equivalenti, determinando un +20% nelle richieste.

Strategie per il futuro

Il rapporto ha messo in evidenza la capacità delle farmacie di continuare ad assicurare, garantendo la sicurezza dei cittadini e degli operatori, l’erogazione dei servizi tradizionali ma anche di mettere a disposizione prestazioni innovative mai fornite in precedenza.
Occorre tuttavia impegnarsi per rendere organico e strutturale il ruolo delle farmacie all’interno del sistema sanitario e nel campo della prevenzione e dell’assistenza al paziente con patologie croniche, unitamente ad un loro ruolo specifico nel processo di riorganizzazione delle cure primarie. Occorre infine migliorare la comunicazione sui servizi offerti dalle farmacie, ancora carente come messo in luce dall’indagine.