Un nuovo soggetto è entrato nelle sale visite dei medici. Non ha un volto, ma ha un nome: si chiama intelligenza artificiale (IA). Questa tecnologia sta acquisendo sempre più spazio negli ospedali di tutto il mondo per supportare i medici sovraccarichi di responsabilità cliniche e amministrative. Come l’intelligenza artificiale sarà d’aiuto ai medici?
È stato dimostrato che i medici oggi trascorrono troppo tempo in attività amministrative, in particolare a gestire la documentazione. E questo nonostante l’avvento delle cartelle cliniche elettroniche. Per esempio, secondo l’American Journal of Emergency Medicine, in un pronto soccorso i medici trascorrono il 43% del loro tempo inserendo dati in un computer, il che si traduce in circa 4.000 clic in un turno di 10 ore. Con l’evoluzione di tecnologie come l’IA e con una loro adozione sempre più ampia in ambiente ospedaliero, i medici non dovrebbero più passare la maggior parte del tempo a documentare i singoli dettagli di ogni visita del paziente. Si immagina, perciò, che porebbero trascorrere più tempo con i pazienti mentre le tecnologie e le applicazioni basate sul deep learning operano in background, raccogliendo le informazioni per renderle fruibili.
Affiancare non sostituire
Chi è diffidente nei confronti di un’acquisizione di robot non ha nulla da temere: l’introduzione dell’IA nell’assistenza sanitaria non significa necessariamente mettere in crisi le menti umane a favore delle macchine. L’intelligenza artificiale dovrebbe entrare nell’ambulatorio per affinare e alleviare il carico di lavoro del medico in modo che possa dedicare più tempo ai propri pazienti.
Infatti, al momento il ricorso all’IA nell’assistenza sanitaria non implica la sostituzione dei medici, bensì l’ottimizzazione e il miglioramento delle loro possibilità operative. Anche se ancora nelle prime fasi di sviluppo, l’IA è già in grado di aiutare i medici nella diagnosi delle patologie.
I risultati più eclatanti nel campo della diagnostica
I ricercatori del John Radcliffe Hospital di Oxford, in Inghilterra, hanno sviluppato un sistema diagnostico basato su IA che offre risultati accurati nella diagnosi delle malattie cardiache almeno nell’80 % delle volte. Alla Harvard University, i ricercatori hanno creato un microscopio in grado di rilevare le infezioni del sangue potenzialmente letali: lo strumento è stato “addestrato” su una serie di 100.000 immagini raccolte da 25.000 vetrini trattati con colorante per rendere i batteri più visibili. Il sistema di IA può già individuare quei batteri con un tasso di precisione del 95%. Uno studio della Showa University di Yokohama, in Giappone, ha rivelato che un nuovo sistema endoscopico computerizzato può rilevare segni di crescita potenzialmente cancerosa nel colon con sensibilità del 94%, specificità del 79% e precisione dell’86%.
In alcuni casi, i ricercatori stanno anche scoprendo che l’intelligenza artificiale può ottenere risultati migliori dei medici umani in sfide diagnostiche che richiedono un rapido giudizio, come determinare se una lesione è cancerosa. In uno studio, pubblicato a dicembre 2017 in JAMA, gli algoritmi di deep learning sono stati in grado di diagnosticare meglio il cancro al seno metastatico rispetto ai radiologi umani in tempi ridottissimi, mentre i radiologi umani possono fare una diagnosi accurata quando possono sfruttare un tempo illimitato per rivedere i casi. Tuttavia, nel mondo reale (specialmente in ambienti ad alto volume e rapidi come i pronto soccorso) una diagnosi veloce potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte per i pazienti.
Dialogo medico-paziente amplificato dalla tecnologia
Nel tentativo di dare una risposta a questa esigenza, The Human Diagnosis Project (Human Dx), che combina l’apprendimento automatico con l’esperienza della vita reale dei medici, sta raccogliendo input da 7.500 medici e 500 istituzioni mediche in più di 80 paesi al fine di sviluppare un sistema cui chiunque – paziente, medico, organizzazione, sviluppatore di dispositivi o ricercatore – possa accedere per prendere decisioni cliniche più informate.
Ciò rivoluzionerà l’assistenza sanitaria portando un dialogo tra medico e paziente e un’esperienza intelligente amplificata dalla tecnologia, eliminando compiti banali che oggi distraggono i medici e consumano molto del loro tempo. Questo porta anche un secondo vantaggio, perché se il medico è più concentrato sul paziente che non sullo schermo di un computer, il paziente stesso si sente come se ricevesse cure più autentiche e personalizzate.
Oltre ad aiutare i medici a fornire ai pazienti maggiore attenzione, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico introdurranno e correleranno informazioni che potrebbero non essere visibili, come le interazioni farmacologiche o la storia clinica e familiare del paziente.
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