La psoriasi è una malattia immunitaria cronica non trasmissibile che può manifestarsi in qualsiasi parte del corpo. La forma più comune è a carico della pelle e determina la comparsa di parti ispessite e arrossate con squame bianche madreperlacee sulla superficie. La psoriasi è caratterizzata da periodi di remissione e periodi di riacutizzazione.
Può capitare al farmacista di ricevere la richiesta di consiglio per il trattamento di una macchia sulla pelle di incerta natura. In caso di sospetto di psoriasi, è opportuno indirizzare l’interessato al medico. Soltanto con una diagnosi precisa, infatti, è possibile instaurare la terapia corretta.
Aree frequentemente coinvolte dalla psoriasi sono i gomiti, le ginocchia, le mani, i piedi e la regione genitale.
Una ricerca ha indagato proprio l’impatto che genera sul paziente l’interessamento di questa zona “intima”.
Ricerca sulla psoriasi genitale, problema “intimo” per il 38% dei pazienti
L’indagine ha evidenziato i seguenti dati:
- il 75% dei soggetti con psoriasi genitale dice addio alla vita intima,
- l’80% riferisce un peggioramento dei sintomi dopo il rapporto,
- il 45% diminuisce la frequenza dei rapporti per il dolore e il peggioramento delle placche,
- il 55% riporta una riduzione del desiderio sessuale a causa della malattia
Questa ricerca sull’impatto della localizzazione genitale della psoriasi è stata presentata all’Annual Meeting dell’American Academy of Dermatology a Orlando (FL).
Dalle interviste semi-strutturate emergono testimonianze di un vissuto personale piuttosto complesso: una donna riferisce di non essere sposata e di ritenere che non lo sarà mai a causa della malattia. Un’altra parla di come la malattia non abbia un impatto soltantoo su se stessa, ma monopolizzi l’esistenza anche del partner.
I rapporti provocano bruciore, peggioramento delle placche, dolore che perdura per ore o giorni. La soluzione per i pazienti colpiti da forme moderate e gravi di psoriasi genitale è quella di evitare i rapporti.
Per ciò che attiene allo status sessuale, il 45% dei volontari che hanno risposto al questionario ha riferito di essere attivo, il 45% non attivo, con un 10% che non ha risposto. Ma, oltre alla quantità dei rapporti, l’indagine ha indagato anche la loro qualità in termini di soddisfazione: la presenza di placche a livello genitale provoca un cambiamento sostanziale nella vita intima, il 50% del campione ne sperimenta un peggioramento molto o abbastanza marcato.
Altre implicazioni della psoriasi genitale
La localizzazione genitale della malattia produce effetti negativi anche su umore ed emozioni secondo il 90% dei pazienti, mentre il 70% limita le attività fisiche o quotidiane e il 60% rinuncia ad attività ricreative e sociali (45%). Eppure meno del 50% di essi parla con il medico di questo aspetto: la localizzazione infatti è legata a un senso di pudore e vergogna. È importante quindi che le terapie siano efficaci anche in questa zona del corpo.
“Servono farmaci efficaci anche per questa sede anatomica – ha dichiarato Steven Nisticò, professore associato di dermatologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. – Quelli che agiscono sulle interleuchine 17, come il nuovo anticorpo monoclonale ixekizumab, può rappresentare l’arma più efficace per la risoluzione totale o quasi totale delle placche. Dobbiamo pensare alla gravità della psoriasi, definendola non solo come percentuale del corpo coinvolta, e quindi estensione della malattia, ma anche come impatto emotivo e psicologico sulla qualità di vita dei pazienti”.
I segni più invalidanti della psoriasi
Un’altra indagine (Caitriona Ryan – The Burden of Moderate-to-Severe Genital Psoriasis: Patients’ Perspective on Symptoms), eseguita con la somministrazione di un questionario a un gruppo di pazienti affetti da psoriasi da alcuni anni, ha indagato quale fossero i segni più fastidiosi e invalidanti. Il 100% ha indicato prurito e disagio. Il 95% ha aggiunto rossore della parte e bruciore.