Sunifar e Uncem sono al lavoro per costruire nuovi servizi nelle farmacie rurali e auspicano la collaborazione del Ministero della Salute
L’associazione delle Farmacie rurali (Federfarma Sunifar) e Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) hanno avviato il lavoro per costruire nuovi servizi e opportunità da portare nelle farmacie. Del tavolo, costituito ai sensi del protocollo firmato la scorsa estate dalle due Associazioni, fanno parte i presidenti Silvia Pagliacci e Marco Bussone, insieme con Mario Flovilla (Presidente Federfarma Avellino e Sunifar Campania), Clara Mottinelli (Presidente Sunifar Federfarma Lombardia), Daniele Dani (Consigliere Sunifar), Andrea Garrone (Segretario Federfarma Piemonte e Presidente Rurale Federfarma Torino), Achille Bellucci (Sindaco di Acuto e Presidente Uncem Lazio), Agnese Benedetti (Sindaco di Vallo di Nera e Presidente Uncem Umbria), Vincenzo Luciano (Vicepresidente nazionale Uncem e Presidente Uncem Campania). “Le farmacie non lasciano i territori montani, vogliono investire e vi è bisogno di un supporto. Siamo un servizio in concessione e vogliamo crescere, in stretto accordo con gli Enti locali”, ha dichiarato Silvia Pagliacci.
Fondi UE e innovazione i fronti sui quali sono impegnati Sunifar e Unicem
Sono due i piani sui quali Uncem e Sunifar vogliono agire anche con il Ministero: quello dei fondi UE della nuova programmazione 2021-2027 e quello dell’innovazione applicata ai servizi. “Telemedicina e teleassistenza sono già presenti. Non sono il futuro lontano”, sostengono i presidenti Bussone e Pagliacci. “Dobbiamo usarli subito per dare più opportunità ai territori rurali e montani. Per questo crediamo nella Strategia aree interne, quale vettore di nuove soluzioni. Si devono accelerare gli investimenti e la spesa e definire un massiccio intervento continuativo nella nuova programmazione comunitaria”.
L’importanza delle farmacie rurali è anche nella capacità di garantire “continuità assistenziale”, fondamentale per una popolazione sempre più anziana e con molte cronicità. “Nelle Valli alpine e appenniniche si devono provare soluzioni di Iot (internet delle cose) applicate all’assistenza e alla medicina. L’Agenda digitale deve vedere le ‘farmacie dei servizi’ coinvolte in un processo smart e inclusivo”.