Tariffa notturna, la risposta di Federfarma Lombardia al Codacons

Codacons e Articolo 32 chiedono l’annullamento del decreto ministeriale che ha aggiornato la tariffa dei medicinali e ha aumentato il supplemento richiesto per l’acquisto dei farmaci nelle farmacie in orario notturno. All’iniziativa delle due associazioni risponde con una dichiarazione Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia

Lede i diritti dei consumatori e non tiene conto dell’aumento dei profitti per i farmacisti negli ultimi anni e dell’incremento del consumo di farmaci da parte dei cittadini. Questo il giudizio di Codacons e Articolo 32 sul decreto ministeriale che ha aggiornato, dopo un quarto di secolo, la tariffa dei medicinali e del quale le due associazioni chiedono l’annullamento, con un ricorso opposto al Tar del Lazio.

Oggetto del contendere è in particolare l’aumento del supplemento richiesto per l’acquisto in orario notturno dei farmaci nelle farmacie (passato da 3,87  a 7,50 euro), un aumento che le due associazioni ritengono sproporzionato, privo di indicazioni sui criteri di scelta e tale da violare il carattere pubblicistico del servizio farmaceutico. Il pericolo è che si crei “disparità tra gli utenti che ricorrono a parafarmacie e Gdo, a cui non è richiesto il pagamento dei diritti addizionali rispetto a chi si rivolge alle farmacie”.

A giudizio delle associazioni, “il decreto impugnato giustifica l’aumento dei diritti addizionali sulla base dell’aumento del costo del lavoro notturno. Tuttavia, tale aumento dei diritti addizionali, non è giustificato in quanto non appare proporzionato all’aumento degli onorari professionali del farmacista. Infatti, se si guarda al contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti da farmacia privata del 26 maggio 2009 e il successivo accordo di rinnovo del 14 novembre 2011 il servizio a battenti chiusi viene retribuito con la sola maggiorazione del 16% per le prime 8 ore di lavoro e con la retribuzione oraria più la maggiorazione del 10% per le restanti ore… per cui è evidente come il costo del lavoro notturno non sia proporzionato rispetto all’aumento del diritto addizionale per ogni singolo utente di ben  7,50 euro per le farmacie urbane e rurali non sussidiate e, addirittura, di 10 euro per le farmacie rurali sussidiate”.

Non solo, Codacons e Articolo 32  evidenziano anche che “la giustificazione dell’aumento dei diritti addizionali in ragione dell’aumento del costo del lavoro notturno non appare giustificata se si considera che in base all’art. 9 i diritti addizionali di cui ai commi 1 e 2 non sono dovuti quando la farmacia effettua servizio a ‘battenti aperti’, ancorché con modalità che escludono, per misura di sicurezza, il normale accesso ai locali”.

Annarosa Racca
Annarosa Racca

Pronta la risposta di Annarosa Racca, presidente del sindacato dei titolari di farmacia lombardi, che parla di “polemica inconsistente”, perché “l’assistito non paga se la ricetta è in regime di Ssn ed è stata prescritta dalla Guardia medica, dal Pronto Soccorso o da un medico di famiglia che ne ha certificato il carattere di urgenza. E non paga nel caso in cui la farmacia svolga il servizio notturno a battenti aperti, cioè con la saracinesca alzata, una modalità sempre più diffusa da quando nel 2012 sono stati liberalizzati gli orari di apertura”.

Secondo il comunicato emesso da Federfarma Lombardia il ricorso del Codacons sbaglia bersaglio anche laddove sostiene che l’aumento non è proporzionato alla rivalutazione dell’onorario professionale del farmacista: “La tariffa è stata aggiornata nel novembre scorso a quasi 25 anni dall’ultimo adeguamento, risalente al 1993, quando il diritto addizionale ammontava a 7.500 lire circa, una cifra che corrisponde a circa 6,5 euro di oggi”. “E l’euro in più”, sottolinea Racca, “basta a malapena a coprire l’incremento tendenziale dei costi fissi e dell’onorario”.

Sulla presunta disparità tra gli utenti che ricorrono a parafarmacie e Gdo, a cui non è richiesto il pagamento dei diritti addizionali, e  chi si rivolge alle farmacie, Racca infine commenta: “Innanzitutto la tariffa notturna riguarda soltanto i farmaci con obbligo di prescrizione, che sono venduti esclusivamente in farmacia. E poi parafarmacie e gdo non sono soggette all’obbligo del servizio notturno, che ricade sulle farmacie in virtù di una Convenzione con il Ssn. Dunque nessuna disparità di trattamento, checché ne dica il Codacons”.