74ª Assemblea Mondiale della Sanità: approvate oltre 30 risoluzioni, ma il core resta il Covid

Sono state più di 30 le risoluzioni approvate in occasione della 74ª Assemblea Mondiale della Sanità nelle diverse aree della salute pubblica: dal diabete all’epatite, dall’Hiv alle cure oculistiche. L’obiettivo primario rimane comunque sconfiggere la pandemia

Si è chiusa nei giorni scorsi la 74ª Assemblea Mondiale della Sanità. In questa occasione, sono state approvate più di 30 risoluzioni, per quanto riguarda la disabilità, l’Hiv e le malattie sessualmente trasmissibili, le cure oculistiche, l’epatite, il diabete. Assunte decisioni anche per quanto riguarda il porre fine alla violenza sui bambini e assicurare cure adeguate a tutti.

Il punto nodale e tema cruciale dell’assemblea è stato, tuttavia, quello di porre fine alla pandemia da Covid-19, come ribadito dal Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Il DG dell’OMS ha ribadito che, benché i dati più recenti sottolineino cali nel contagio e nei decessi, sarebbe un errore imperdonabile pensare che il pericolo sia passato, esortando tutti i paesi a spingere sulla vaccinazione. «Anche in futuro, quando ormai il Covid sarà ormai alle spalle, sarà necessario insistere su un piano di preparazione e risposta alle pandemie, per impedire che un piccolo focolaio possa trasformarsi in un problema globale».

Per fare ciò, occorrono tuttavia investimenti e risorse per la creazione di un modello finanziario sostenibile. È stata inoltre evidenziata la necessità di una risposta coordinata più forte alla preparazione e risposta alle emergenze sanitarie; proprio per questo, gli Stati Membri hanno calendarizzato un nuovo incontro a novembre, con l’obiettivo di considerare l’ipotesi di un accordo globale dell’OMS. «Abbiamo bisogno di un impegno generazionale che sopravviva ai cicli di bilancio, elettorali e mediatici, che crei un quadro generale per collegare i meccanismi politici, finanziari e tecnici necessari a rafforzare la sicurezza sanitaria globale» ha sottolineato il direttore generale OMS. Nel corso dell’Assemblea, gli stati membri hanno riaffermato il ruolo cardine dell’OMS quale autorità di coordinamento per la salute non soltanto in periodi emergenziali, ma soprattutto per promuovere il raggiungimento di sistemi sanitari resilienti e di una copertura sanitaria universale.

L’importanza della salute mentale

Esaminando nel dettaglio alcune delle risoluzioni approvate, si segnala che i Paesi coinvolti hanno mostrato un crescente riconoscimento della salute mentale, un tema emerso con forza durante la stagione pandemica. L’OMS nel corso del 2020 ha realizzato diverse guide sul tema, come la guida alla gestione dello stress, quella per i soccorritori Covid-19 sulle abilità psicosociali di base, oltre a un kit di strumenti per aiutare gli anziani a mantenere il benessere mentale. Nel gennaio 2020 l’Organizzazione ha anche lanciato il primo programma per la salute mentale durante le emergenze umanitarie che, ad oggi, ha avuto più di 20 implementazioni.

Rafforzamento della produzione locale di medicinali

Un altro tema cardine è stato quello del rafforzamento della produzione locale di medicinali. La pandemia ha infatti enfatizzato questo aspetto, evidenziando la necessità di un allineamento di tutte le aree del mondo verso prodotti sanitari innovativi e altamente efficaci, come nel caso dei vaccini e di altre tecnologie basate sull’Rna messaggero. Tutto questo è indispensabile per scongiurare il diffondersi di future emergenze sanitarie e facilitare l’accesso ai prodotti nelle diverse aree del globo.
La risoluzione, sostenuta da oltre 100 paesi, richiede tuttavia un approccio forte, con piani di azione nazionali e collaborazioni multi-stakeholder.

Porre fine alla violenza sui bambini

Una specifica risoluzione è stata dedicata alla fine della violenza sui bambini, un obiettivo raggiungibile attraverso il rafforzamento dei sistemi sanitari. Ogni anno, difatti, milioni di bambini subiscono violenze fisiche, psicologiche o sessuali, sono vittima di lesioni, disabilità e morte, o possono essere testimoni di episodi di violenza domestica. Le misure restrittive imposte dalla pandemia hanno posto sotto i riflettori la vulnerabilità dei bambini alla violenza all’interno di contesti domestici. Il settore sanitario svolge un ruolo importante nel documentare la portata del problema, consentendo di monitorare gli approcci di prevenzione e offrire servizi volti a ridurre le conseguenze dell’esposizione alla violenza.
La nuova risoluzione invita i Paesi a dare piena attuazione a due pacchetti dell’OMS, il primo (Inspire) volto a porre fine alla violenza sui minori e il secondo (Respect) a segnare una battuta d’arresto alla violenza sulle donne.

Ridurre le disuguaglianze

Un altro aspetto cruciale affrontato è stato quello della riduzione delle disuguaglianze sociali, emerse con maggiore forza durante la pandemia, che impattano in maniera determinante sulle possibilità di cura di ciascuno. I bambini delle famiglie più povere di Paesi a basso e medio reddito hanno il doppio delle possibilità di morire prima del compimento del quinto anno di età.
Le disuguaglianze sociali e sanitarie hanno portato a un rinnovato interesse da parte degli Stati membri per il lavoro dell’OMS sui determinanti sociali della salute e per questa nuova risoluzione che intende rafforzare l’azione a livello globale. La risoluzione approvata sul tema elenca le azioni che devono essere intraprese tanto dai governi quanto dalle organizzazioni internazionali e dalla società civile.

La centralità degli operatori sanitari e la sicurezza dei pazienti

Il 2021 è l’anno degli operatori sanitari che, in questa emergenza, hanno mostrato il loro inestimabile valore, mettendo a rischio la propria vita nell’esercizio della professione. Si tratta di una forza lavoro che deve essere protetta e tutelata, a livello contrattuale e di ambiente di lavoro sicuro. È stata approvata poi anche una decisione sulla sicurezza del paziente (“Piano d’azione globale per la sicurezza dei pazienti 2021-2030”) ,che intende eliminare i danni evitabili che un paziente potrebbe sperimentare nel corso dell’iter terapeutico. Ogni anno, infatti, milioni di pazienti subiscono lesioni o muoiono a causa di cure sanitarie non sicure a livello globale. Sono 134 milioni gli eventi avversi occorsi ogni anno nei Paesi a basso reddito, causa di 2,6milioni di decessi. Nei paesi a reddito alto 1 paziente su 10 sperimenta outcome negativi durante il ricovero. Stando alle stime, la metà di questi eventi potrebbe essere prevenuto.