La farmacia è cambiata profondamente. Da una parte con l’avvento del digitale, che, soprattutto nei mesi della pandemia, ha modificato le modalità di acquisto dei consumatori, ma dall’altra anche per il progressivo e sempre più importante ingresso di nuove figure professionali, che vanno a completare i servizi offerti dal presidio
La farmacia di oggi è una farmacia molto diversa da quella tradizionalmente intesa solo come luogo di dispensazione del farmaco. Su questo cambiamento hanno inciso da una parte il più pervasivo avvento del digitale, che, soprattutto durante la stagione pandemica, ha determinato un cambiamento delle abitudini di acquisto dei consumatori, dall’altra il progressivo e sempre più determinante accesso di nuove figure professionali che vanno a completare i servizi offerti dalla farmacia. «Nuove figure professionali e nuovi ruoli assunti dai farmacisti stessi hanno confermato in questo ultimo anno il ruolo della farmacia quale primo presidio di salute» ha affermato Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, in occasione di #4CHIACCHIERECON – “Le nuove figure professionali della farmacia”, evento promosso da Cosmofarma il 7 giugno scorso e moderato da Roberto Valente, Consigliere Delegato BOS Srl.
«Nel 2009, con l’introduzione della norma sulla farmacia dei servizi, si apriva un nuovo capitolo per la farmacia, con nuovi ruoli e maggiori servizi, per poter essere sempre più vicini ai cittadini – ha proseguito Racca – Sono state introdotte in farmacia figure come quella dell’infermiere o del fisioterapista, a pagamento, anche se poi è stata approvata una linea di finanziamento per la farmacia dei servizi. Il fascicolo sanitario elettronico e lo screening del colon retto sono ad oggi due realtà convenzionate in Lombardia, il prossimo passo sarà rappresentato dalla telemedicina. La pandemia da Covid-19, inoltre, ha contribuito a rinsaldare il ruolo di centralità del presidio. La farmacia ha dapprima avviato i tamponi, quindi le vaccinazioni anti-Covid, con l’introduzione della figura del farmacista vaccinatore, servizio che speriamo rimanga attivo anche in futuro, come peraltro già avviene in altri Paesi Europei».
Negli ultimi tempi si sta riflettendo anche sull’introduzione della figura dello psicologo all’interno della farmacia. Si tratta infatti di un servizio sempre più richiesto, anche alla luce dell’aumento dei problemi di salute mentale venuti a galla con la pandemia. «Stiamo andando verso la farmacia del futuro: la dispensazione del farmaco rimane il nostro core business, ma i servizi sono ormai irrinunciabili» ha sottolineato la presidente di Federfarma Lombardia.
Il nuovo ruolo delle farmacie rurali
Durante la stagione pandemica, le farmacie rurali hanno aumentato moltissimo le proprie frequentazioni. Di conseguenza, soprattutto nelle piccole realtà, il presidio è diventato cruciale, mentre gli ospedali diventavano luoghi pericolosi per il contagio e gli ambulatori sempre più affollati. «I cittadini hanno man mano chiesto sempre più servizi: dalle consegne domiciliari alle prestazioni infermieristiche, tanto per l’istallazione di bombole di ossigeno per i pazienti Covid trattati a domicilio, quanto per iniezioni, medicazioni e altro – ha spiegato Ferdinando Peschiulli, presidente Rurali della Regione Lombardia – Vi sono state poi richieste anche per la nutrizionista, per servizi di consulenza, per il podologo. La clientela è sempre più soddisfatta di trovare in farmacia risposte a tutte le proprie esigenze».
«La professione infermieristica è tra le più richieste in farmacia – ha sostenuto Nicola Draoli, consigliere nazionale della Federazione Nazionale Ordine Professioni Infermieristiche (Fnopi) – Non è più pensabile, del resto, un’assistenza infermieristica soltanto ospedaliera. L’assistenza deve andare sempre più verso il territorio e la capillarità».
Una piattaforma regionale per promuovere la collaborazione farmacisti-infermieri
Molto spesso la collaborazione infermieri-farmacisti avviene su base personale. Tuttavia Federfarma Lombardia ha cercato di stimolare la collaborazione tra i due ordini professionali in maniera più strutturata, attraverso una piattaforma regionale declinata per singole province. Questa rete agevola e favorisce la collaborazione tra i due ordini professionali. «Il futuro della professione – ha insistito Draoli – dovrebbe andare soprattutto in due direzioni. Da una parte un più capillare inserimento dell’infermiere di famiglia e comunità, figura di svolta per l’empowerment e l’aderenza terapeutica. Dall’altra occorre liberalizzare le competenze delle professioni infermieristiche, consentendo anche la prescrizione infermieristica per quanto attiene a medicazioni di primo livello, device e presidi per l’incontinenza, materassi ecc. Un salto, questo, che offrirebbe un importante servizio aggiuntivo alla comunità».
L’importanza della comunicazione
Un altro elemento importante per la farmacia è la comunicazione, soprattutto se si intende diventare un polo che fornisce servizi a 360° e tenuto conto che spesso gli utenti ignorano persino quali siano i servizi offerti da ciascun presidio. «Anche in questo caso noi dobbiamo intervenire a supporto delle farmacie. In tal senso, Federfarma Lombardia ha creato, ad esempio, l’app “Farmacia aperta”, in cui vengono elencate tutte le farmacie della Regione (circa 3mila) e i relativi servizi offerti da ciascuna».
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