Il rapido aumento di casi Covid-19 nel nostro Paese, cui si è assistito nelle ultime settimane, ha portato il Ministero della Salute ad anticipare la campagna vaccinale, il cui avvio era inizialmente previsto per ottobre.

Già a partire da lunedì 25 settembre è stato previsto l’arrivo alle Regioni delle prime dosi di vaccino anti-Covid. Si partirà con un milione di dosi per poi proseguire con la distribuzione nel corso delle successive due settimane.

Vaccini e popolazione target

La maggioranza delle dosi disponibili è Pfizer, mentre una parte minore è rappresentata dal vaccino Novavax. La nuova formulazione dovrebbe garantire la copertura contro la variante Xbb attualmente in circolazione.

Nonostante il virus sembri oggi meno preoccupante, la vaccinazione rimane un momento fondamentale in particolare per alcune categorie: over60, donne in gravidanza o allattamento, pazienti fragili che sono esposti maggiormente al rischio di sviluppare il virus in forme gravi, operatori sanitari, soggetti che operano all’interno di strutture di lunga degenza e studenti di medicina o delle professioni sanitarie impegnati in attività di tirocinio.

Come vaccinarsi: il ruolo chiave di MMG e farmacie

A giocare un ruolo cruciale in questa campagna vaccinale saranno i medici di famiglia e i farmacisti, come ha sottolineato anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci: “la campagna vedrà impegnati in prima linea in questa fase i medici di famiglia e le farmacie”, il quale ha altresì ricordato che: “Il vaccino è un presidio fondamentale ed è raccomandato per le categorie fragili, gli ultrasessantenni, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. Sarà comunque gratis per tutti, come è stato finora, anche per chi non rientra nelle categorie per cui è raccomandato”.

Il Ministro, infine, ha inteso rassicurare la popolazione sottolineando che l’andamento epidemiologico del Covid-19 in Italia è in linea con le aspettative. “Veniamo da un periodo estivo in cui c’è stato un grosso movimento di persone ed i casi potrebbero aumentare ulteriormente a causa dell’apertura delle scuole. Tuttavia, siamo tranquilli, non c’è alcun allarme, soprattutto perché i dati su ricoveri e occupazione delle terapie intensive sono trascurabili, quindi siamo sereni e fiduciosi”.