Da una metanalisi condotta dall’Università di Pechino, pubblicata su Neurology, è emerso che le attività ricreative sono inversamente correlate all’incidenza di demenza fisica, cognitiva e vascolare

Secondo uno studio pubblicato su Neurology (“Leisure Activities and the Risk of Dementia: A Systematic Review and Meta-Analysis”) le attività ricreative aiutano a ridurre il rischio di demenza. Numerosi nel tempo sono stati gli studi che hanno dimostrato l’importanza delle attività ricreative per un maggiore benessere psico-fisico dei soggetti, anche se non era stata ancora dimostrata l’importanza di queste attività nella prevenzione delle demenze.

Lo studio, condotto dai ricercatori dell’Università di Pechino, si è posto l’obiettivo di indagare gli effetti di diversi tipi di attività ricreative (comprese le attività cognitive, fisiche e sociali) sull’incidenza della demenza in generale, del morbo di Alzheimer e della demenza vascolare.

Il campione

Nella metanalisi sono stati inclusi un totale di 38 studi longitudinali, con 2.154.818 partecipanti. Al follow-up erano stati riscontrati 74.700 casi di demenza, 2.848 casi di Alzheimer e 1.423 casi di demenza vascolare. Le analisi dei sottogruppi hanno mostrato che le attività fisiche, cognitive e sociali erano inversamente associate con incidenza di demenza. Inoltre, le attività fisiche e cognitive erano correlate con un ridotto rischio di morbo di Alzheimer. L’attività fisica risultava invece correlata ad una minore incidenza di demenza vascolare.

Riduzione dell’incidenza del 17%

A un’analisi più approfondita, è emerso che coloro che praticavano attività ricreative avevano un rischio inferiore del 17% di sviluppare demenza rispetto a coloro che non praticavano attività ricreative.

Le attività cognitive, che includevano leggere o scrivere, ascoltare la radio, suonare strumenti musicali, giocare e fare artigianato erano associate ad un rischio ridotto di demenza del 23%. Le attività fisiche (come camminare, correre, nuotare, andare in bicicletta, praticare sport, yoga e ballare) erano associate adun rischio ridotto del 17%. Le attività sociali (con ciò intendendo l’adesione a club, volontariato, attività religiose e altro) erano associate a una riduzione del rischio di demenza del 7%.
Alla luce dei dati emersi, appare dunque essenziale inserire attività fisiche e ricreative nella propria quotidianità.

Fonte:

  • Su S, Shi L, Zheng Y, Sun Y, Huang X, Zhang A, Que J, Sun X, Shi J, Bao Y, Deng J, Lu L. Leisure Activities and the Risk of Dementia: A Systematic Review and Meta-Analysis. Neurology. 2022 Aug 10:10.1212/WNL.0000000000200929.