I numeri del diabete tipo 1 e della celiachia risultano in progressiva crescita. La celiachia interessa circa l’1% della popolazione con 9mila nuove diagnosi annue solo in Italia, che evidenziano una sua maggiore incidenza nella popolazione femminile.

Passando ai numeri del diabete, secondo la International Diabete Federation – IDF, nel 2021 quasi il 10% della popolazione adulta mondiale risultava diabetica (536,6 milioni di persone) e 1,2 milioni di bambini e adolescenti di età inferiore ai 19 anni presentavano il diabete di tipo 1, la forma di diabete più comune nei bambini.

Si tratta di una delle più comuni malattie infantili croniche, che si sviluppa in 1 bambino su 350 entro i 18 anni; l’incidenza è recentemente aumentata, in particolare nei bambini al di sotto dei 5 anni. 

In Italia, le persone con diabete di tipo 1 sono circa 300mila, con una prevalenza dello 0,5% sull’intera popolazione italiana e dello 0,22% sui bambini in età pediatrica, e un’incidenza in costante aumento. 

Il progetto pilota

Al via il progetto pilota che coinvolgerà 4 Regioni per lo screening di diabete tipo 1 e celiachia che mira a identificare i soggetti a rischio di sviluppare una o entrambe le malattie, in modo da poter offrire loro un trattamento precoce. Il progetto, reso possibile dalla legge 15 settembre 2023, n. 130, rappresenta la prima iniziativa al mondo che prevede uno screening regolato da una legge dello Stato.

Un traguardo straordinario

«Oggi tagliamo un traguardo straordinario – ha affermato Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e principale promotore della legge, nel corso di un evento ospitato all’Istituto Superiore di Sanità il 21 marzo scorso, dedicato alla presentazione del progetto – Dobbiamo fare ancora più in fretta perché, pochi giorni fa, un bambino di 6 anni è morto per chetoacidosi e il suo caso si aggiunge agli altri martiri del diabete di tipo 1. Oggi abbiamo l’ambizione di dare giustizia a chi non c’è più. La legge 130 guarda al futuro: abbiamo avuto la consapevolezza di dover intervenire e ce l’abbiamo fatta tutti insieme con il risultato di essere riusciti ad alzare una bandiera di cui dobbiamo essere fieri. L’Italia è il primo paese al mondo che introduce lo screening su tutta la popolazione pediatrica per rilevare gli anticorpi di diabete di tipo1 e celiachia. La comunità scientifica internazionale ce lo riconosce e gli articoli sulle riviste più prestigiose, come Lancet e Science, lo hanno certificato. Un ringraziamento di cuore al Parlamento che ha votato all’unanimità la legge, ai clinici, agli scienziati, all’Istituto Superiore di Sanità e alle associazioni dei pazienti di diabete e celiachia. È la vittoria di tutti loro».

Lo screening

Il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno siglato una convenzione per la realizzazione di un progetto propedeutico al programma di screening, che ha lo scopo di evidenziare la sostenibilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale, le potenzialità, le criticità organizzative e i costi-benefici di uno screening su scala nazionale per le due patologie.

La fase pilota interesserà 4 Regioni: Lombardia, Marche, Campania e Sardegna. Nelle regioni sopra elencate, i pediatri di libera scelta recluteranno su base volontaria bambini di 2, 6 e 10 anni, cui verranno misurati gli auto-anticorpi relativi al diabete tipo 1 e celiachia e valutata la presenza di due varianti genetiche che si associano a queste patologie.

Per la fase pilota del progetto è prevista una spesa pari a 3,85 milioni di euro per ciascuna delle annualità 2024 e 2025; a partire dal 2026 la spesa sarà di 2,85 milioni di euro.

I risultati verranno raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità e valutati da un Osservatorio istituito, sempre dalla legge, presso il Ministero della Salute.