Diabete: un nuovo sistema ibrido per la somministrazione automatica di insulina

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Il nuovo sistema ad ansa chiusa si basa su un sensore in grado di misurare la glicemia ogni 5 minuti, un microinfusore estremamente accurato e un algoritmo in grado di apprendere

Il diabete è una malattia autoimmune che autodistrugge le cellule del pancreas atte a produrre insulina e glucagone per mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue. Di conseguenza, i pazienti affetti da diabete di tipo 1 sono costretti ad iniettare insulina tramite ‘penne’ o micro-infusori per cercare di mantenere un adeguato controllo. Tuttavia, ad influire pesantemente sugli sbalzi glicemici concorre non solo l’alimentazione, ma una serie di fattori, come ad esempio gli sbalzi
ormonali, lo stress o l’attività sportiva che rendono complesso il mantenimento dell’equilibrio all’interno dei valori target di riferimento compresi tra 70 e 180mg/dl.
Basti pensare, in tal senso, che oltre 7 pazienti su 10 con diabete di tipo 1 non raggiungono un buon controllo glicemico. Nonostante l’evoluzione tecnologica e strumentazioni sempre più evolute e performanti, solo il 30% dei pazienti ha un’emoglobina glicata inferiore al 7%; a ciò si aggiunge che il 35% dei pazienti presenta una situazione di scompenso, con una glicata superiore all’8%.

Un sistema ibrido ad ansa chiusa

Grazie a un nuovo sistema ibrido ad ansa chiusa che permette la somministrazione automatica di insulina, rappresentando un “prototipo” di pancreas artificiale, i pazienti con diabete di tipo 1 saranno agevolati nella gestione del diabete, con un importante miglioramento dei risultati clinici. L’algoritmo intelligente, grazie a un meccanismo di machine learning, impara e si tara in base all’esperienza sul singolo paziente. Gli studi clinici hanno dimostrato che questi sistemi consentono un’ottimizzazione nella gestione della malattia, riducendo la variabilità glicemica e aumentando di circa il 10% il tempo nel range desiderato (pari a 2 ore al giorno) e stimolando una diminuzione del 2% dei fenomeni ipoglicemici, che hanno ripercussioni importanti sulle
performance e la vita quotidiana dei pazienti.

«I sistemi ibridi ad ansa chiusa segnano un importante passo avanti nell’evoluzione verso il
pancreas artificiale – ha sottolineato Paola Ponzani, dirigente medico Responsabile della SSD Diabetologia e Malattie Metaboliche ASL 4 Chiavarese – permettendo l’erogazione automatica d’insulina giorno e notte, in risposta ai valori glicemici riscontrati dal sensore, con la richiesta di intervento del paziente solo al momento del pasto, quando deve inserire la quantità di carboidrati assunti. Da un punto di vista clinico, questi sistemi, basati sull’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale, permettono di mantenere il paziente più a lungo all’interno del range glicemico considerato a target, ossia tra 70 e 180 mg/dl, di ridurre la variabilità glicemica e, soprattutto, le ipoglicemie. Per una persona con diabete questo vuol dire un miglioramento del proprio benessere e della qualità di vita, sia per il minor rischio di ipoglicemia sia per una riduzione del peso che comporta la gestione della propria malattia, ma nel lungo termine implica anche una riduzione del rischio di complicanze grazie al miglior compenso metabolico».

Come funziona il sistema

Il sistema ad ansa chiusa DBLG1 System funziona grazie alla sinergia dei tre elementi che lo compongono. L’insulina viene erogata automaticamente attraverso il microinfusore in base alle elaborazioni fatte in tempo reale dall’algoritmo che riceve le misurazioni glicemiche dal sensore e sulla base delle informazioni (come ad esempio i carboidrati da consumare al pasto) inserite dal paziente. L’algoritmo DBLG1 calcola così la quantità corretta d’insulina da erogare, regola la velocità dell’insulina basale o somministra un bolo di correzione quando necessario. Grazie a un sistema di machine learning, l’algoritmo impara e ricorda sulla base dell’esperienza le abitudini del paziente (attività fisica o altro) e di conseguenza aumenta o riduce il dosaggio insulinico. Il sistema, oltre ad essere personalizzabile attraverso parametri individuati insieme al proprio medico, permette di trasmettere e memorizzare le misurazioni effettuate, sulla piattaforma web YourLoops, dove sia il medico sia il paziente possono visualizzare i dati, permettendo così un’ottimizzazione dei tempi di visita e la possibilità di gestione del paziente da remoto.