È stato condotto, per la prima volta, uno studio in Italia (Attitudes of women and pharmacists on the opportunity to obtain a progestogen-only pill over the counter – Italian outcomes) sulla contraccezione orale attraverso un campione statisticamente rappresentativo. Sembra non ci siano dubbi sul fatto che sia i farmacisti sia le donne siano a favore della pillola solo progestinica come farmaco senza obbligo di prescrizione.

L’indagine, “Il punto di vista di donne e farmacisti sull’opportunità di ottenere la pillola a base di solo progestinico (POP) senza obbligo di prescrizione (SOP). I risultati italiani”, è stata effettuata tramite sondaggio online. Il campione era rappresentato da mille donne, tra i 16 e 50 anni che avevano avuto, nei tre mesi precedenti, un rapporto sessuale con partner maschile senza aver pianificato una gravidanza.

Inoltre, è stato preso in considerazione un gruppo di cento farmacisti con caratteristiche precise: essere abilitati da un minimo di tre anni a un massimo di trenta. Discutere di contraccettivi da somministrare in via orale almeno due giorni a settimana con i propri clienti. Fornire contraccettivi orali, come minimo, una volta ogni sette giorni.

I risultati dello studio

Dall’indagine sono emersi dati interessanti: sembrerebbe che il 5% delle donne non faccia uso di contraccettivi, pur non desiderando la maternità. Mentre, un altro 20% si affida a metodi meno efficaci dei preservativi maschili.

Secondo la professoressa Rossella Nappi, docente dell’Università di Pavia e membro del direttivo della Società Internazionale di Endocrinologia Ginecologica, la risposta favorevole al passaggio da pillola a base di solo progestinico (POP) a SOP, senza obbligo di prescrizione, sarebbe da attribuire all’allungamento delle liste di attesa per le visite specialistiche.

Se il passaggio avvenisse, infatti, basterebbe recarsi in farmacia per acquistare l’anticoncezionale, senza obbligo di visita preventiva ginecologica, che potrebbe essere rinviata più avanti.

Come afferma il professore Emilio Arisi, presidente della Società Medica Italiana per la Contraccezione (SMIC), i dati vanno letti alla luce di due aspetti: il primo, è che la contraccezione ormonale, nel nostro Paese, ha un utilizzo tra i più bassi in Europa. Secondariamente, è importante tenere in considerazione le difficoltà in cui si incorre per accedere a questi metodi.

Le donne, un dato chiave

Ben il 65% delle donne ritiene positivo (o abbastanza positivo) avere a disposizione la pillola a base di solo progestinico, senza prescrizione, in farmacia. Addirittura, il 42% afferma che passerebbe subito alla POP se venisse fornita senza obbligo di prescrizione.

Tuttavia, va detto, come ha sottolineato Manuela Farris ginecologa consulente AIED sezione di Roma, che quasi una donna su due comprerebbe la POP solo se non fossero disponibili i contraccettivi utilizzati solitamente.

La fascia di età più favorevole al passaggio della pillola a base di solo progestinico senza obbligo di prescrizione è senza dubbio quella che va dai 16 ai 20 anni. Inoltre, sei donne su dieci hanno dichiarato che si consulterebbero con il farmacista, mentre, una su due ne discuterebbe con il proprio medico.

L’80% dei farmacisti afferma, infine, che il passaggio da POP a SOP, renderebbe più agevole il ricorso alla contraccezione orale, pur ritenendo fondamentale, per loro, una formazione appropriata e preventiva per poter vendere la pillola a base di solo progestinico senza prescrizione medica.