La medicina di genere è un approccio alle diseguaglianze di salute, a partire dai sintomi alle diagnosi e prognosi fino ai trattamenti, legate non solo a una differente appropriatezza diagnostico-prescrittiva, ma soggette anche a diseguaglianze biologiche, sociali, culturali religiose, geografiche, psicologiche ed economiche. La medicina di genere non significa, quindi, esclusivamente medicina dell’uomo verso la donna, ma è piuttosto un campo che integra l’aspetto puramente biologico con tutta una serie di variabili che rientrano nel parametro “di genere”.

Il concetto riconosce che le donne e gli uomini hanno necessità e poteri differenti e che tali differenze dovrebbero essere individuate e affrontate in modo tale da ovviare agli squilibri tra i sessi. Ciò può comprendere la parità di trattamento ovvero un trattamento differente, ma considerato equivalente in termini di diritti, benefici, obblighi e opportunità.

L’impatto sulla salute

Si tratta di un approccio relativamente nuovo con un importante impatto sulla salute. Essendo compito del farmacista presidiare la salute del territorio, è giusto che il farmacista stesso, per svolgere la sua funzione di counselor, sia informato e formato su queste differenze. Sebbene il ruolo attuale dei farmacisti sia limitato, sta iniziando a emergere il loro potenziale contributo all’interno di un team multidisciplinare in merito all’equità di genere.

Le disparità sanitarie sono spesso viste attraverso la lente della razza e dell’etnia, ma si verificano secondo un’ampia gamma di dimensioni. Per esempio, le disparità nascono a fronte delle differenze inerenti allo stato socioeconomico, all’età, alla geografia, alla lingua, al genere, allo stato di disabilità, all’identità e all’orientamento sessuale. Affrontare le disparità nella salute e nell’assistenza sanitaria non è importante solo dal punto di vista dell’equità, ma anche per migliorare la salute generale e la prosperità economica della nazione.

Il ruolo del farmacista

Come può il farmacista, nella sua pratica quotidiana, creare relazioni più inclusive per i propri pazienti? Ogni volta che è possibile creare relazioni positive per i pazienti, se ne migliora la salute. Questo è ancora più importante nell’equità di genere, date le barriere che molti pazienti potrebbero aver dovuto affrontare nel ricevere cure o nel vivere interazioni difficili che potrebbero aver avuto con i sanitari in passato e che possono aver interferito con le loro cure. Per esempio, gli individui transgender possono potenzialmente voler evitare l’assistenza in farmacia per evitare persone che non sono in grado di fornire un’assistenza adeguata, ma anche per non incorrere in discriminazioni dirette o accidentali da parte dei farmacisti. Queste disuguaglianze non sono solo dannose per gli esiti di salute fisica e mentale, ma possono anche peggiorare le disparità di salute.

La professione di farmacista si attiene ai più elevati standard di condotta e dovrebbe trattare tutti i pazienti con il massimo rispetto e la più grande cura possibile, compresi i pazienti che si identificano come transgender. Pertanto, i proprietari e i gestori di farmacie dovrebbero dare la priorità alla formazione del proprio personale nella fornitura di assistenza sanitaria su qualsiasi fattore possa contribuire a creare una differenza nell’assistenza mettendo in evidenza il genere e creando aspetti negativi correlati alla salute. Una delle abilità più importanti da apprendere è la neutralità di genere quando si parla con tutti i pazienti.