Farmaci senza obbligo di prescrizione e ruolo del farmacista

Un nuovo domani in un progetto presentato da Assosalute, che prevede un allargamento dell’offerta del settore oltre a un maggiore riconoscimento della professionalità

Da erogatore di servizi a valenza socio-sanitaria, come previsto dalla normativa avviata con la legge n.69 del 18 giugno del 2009 (art.11), a “prescrittore” legittimato dei farmaci senza obbligo di ricetta: il ruolo del farmacista nella gestione territoriale della salute pubblica potrebbe in futuro acquisire un connotato di maggiore ufficialità e formalizzazione.

Questo almeno è l’obiettivo del progetto denominato Self Care Generation ideato da Assosalute, che è stato presentato insieme a un manifesto di proposte dirette agli stakeholder e con un Concept Paper curato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) nel corso di una tavola rotonda virtuale intitolata “Il valore dei farmaci di automedicazione nella riqualificazione del Sistema Sanitario Nazionale”. Tre i punti chiave puntualizzati nel manifesto: la definizione di nuovi modelli di collaborazione tra medici di medicina generale e farmacisti, che possano valorizzare la professionalità di questi ultimi nella cura dei piccoli disturbi di salute; il rafforzamento delle strategie di informazione ed educazione dirette al cittadino per un consapevole ricorso all’automedicazione; l’allargamento dell’offerta del settore attraverso il cambio di classificazione amministrativa di alcuni farmaci etici.

Nelle intenzioni il progetto di Assosalute si configura non soltanto come un impegno a rilanciare il mercato nazionale dell’automedicazione, che nell’ultimo decennio è stato penalizzato da un trend in flessione dei volumi, da variazioni modeste dei fatturati e dalla concorrenza dei prodotti notificati a connotazione farmaceutica, ma anche ad allineare l’Italia agli altri paesi nella programmazione di switch regolatori per una serie di principi attivi. «Ciò nell’ottica di un risparmio e di una più razionale allocazione delle risorse del Ssn e di un’operazione di “restyling” della sanità pubblica» ha precisato Maurizio Chirieleison, presidente di Assosalute.

L’automedicazione nel riassetto dell’assistenza territoriale

Secondo quanto esplicitato da Chirieleison l’intento di Assosalute è anche quello di configurare il progetto Self Care Generation come uno strumento che rientri a buon diritto nel programma di riorganizzazione della medicina territoriale sul quale sono da tempo concentrate le attenzioni delle commissioni parlamentari incaricate. In tale contesto un’integrazione propriamente strutturata tra le due figure professionali di maggiore prossimità al cittadino sul territorio, che sarebbe necessariamente da prevedere in relazione al prospettato consolidamento e ampliamento dell’automedicazione, consentirebbe di ridistribuire in modo più efficiente i capitali economici e umani della sanità pubblica. In sintesi, a partire dalla gestione dei farmaci senza obbligo di prescrizione, ma non limitandone le potenzialità a questo singolo aspetto, la cooperazione fattiva tra medici di medicina generale e farmacisti sarebbe una misura strategica, funzionale al riordinamento dell’assistenza territoriale e alla sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale.

Un’informazione diffusa anche alla cittadinanza

Altro elemento imprescindibile nel perseguire l’obiettivo di una più efficiente gestione della salute pubblica è un’azione di empowerment culturale della cittadinanza, attraverso iniziative di informazione ed educazione, che ancora una volta vedrebbero nella professionalità del farmacista un riferimento centrale.

«Mentre le poche prerogative assegnate dalla normativa nazionale alla cosiddetta farmacia dei servizi stentano ad affermarsi, in Europa sono in atto progetti anche più ambiziosi» ha segnalato il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani Andrea Mandelli, ricordando poi come nel contingente distanziamento fisico dei cittadini dai luoghi di cura imposto dall’emergenza Covid la farmacia sia rimasta l’unico punto di prossimità sempre accessibile. «Nel governo dell’assistenza territoriale il farmacista è una grande risorsa» ha quindi concluso. «Per il futuro il suo ruolo deve tuttavia passare attraverso soluzioni innovative che tengano conto della complessità della situazione attuale».