Farmacisti e medici: cosa si muove a livello nazionale

Il tavolo di confronto tra Fimmg e Federfarma, tra medici e farmacisti, è stato aperto nel 2018. I piccoli comuni e i servizi di prossimità centrati su micro-tema multidisciplinari sono il modello prevalente, e intanto l’ultima legge di Bilancio ha stanziato fondi per dotare i medici di base degli strumenti per la diagnostica primaria 

A luglio 2018 è stato lanciato un Tavolo congiunto tra Federfarma, in rappresentanza dei farmacisti italiani, e la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), con l’obiettivo di definire un modello di collaborazione da inserire nelle rispettive convenzioni. Il vicepresidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) Giovanni Leoni, nell’aprile 2019 aveva posto l’attenzione sulla gestione del paziente cronico e polipatologico, sottolineando il ruolo importante che il farmacista può svolgere dal punto di vista dell’aderenza alla terapia. Il presidente della Simg Claudio Cricelli aveva invece sottolineato, durante il 35° convegno dell’associazione, come il farmacista rappresenti uno dei due punti di riferimento per il paziente, soprattutto per quanto riguarda l’automedicazione.

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Tra le proposte in via di discussione c’è quella di creare micro-équipe per la medicina di famiglia, formate da un medico di base assistito da altre figure professionali

Un modello bottom-down

I piccoli comuni, dove è più stretta la collaborazione tra medici e farmacisti, dovrebbero rappresentare il modello per la revisione del quadro complessivo, aveva suggerito Scotti. La proposta prevedeva di sincronizzare la presa in carico del paziente per giungere a una migliore erogazione di servizi domiciliari, ambulatoriali e di telemedicina. Scotti aveva sottolineato anche come fossero ancora poco chiari, all’interno delle convenzioni delle due categorie, i termini delle relazioni interprofessionali. Tra i possibili punti di convergenza, anche una maggiore collaborazione per quanto riguarda la gestione del farmaco innovativo.

Micro-equipe multidisciplinari per la medicina di prossimità

La proposta di creare micro-équipe per la medicina di famiglia, formate da un medico di base assistito da altre figure professionali, era stata invece lanciata dal vicepresidente di Fnomceo Leoni in occasione degli Stati generali della farmacia del 2019. La Simg, da canto suo, aveva chiesto a fine 2019 d’intervenire a livello della diagnostica primaria e della prescrizione dei farmaci innovativi. Con la firma, il 28 gennaio 2020, del decreto attuativo della legge di Bilancio, il governo ha stanziato 235 milioni di euro per dotare i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta di strumenti diagnostici di base. Il ministro Speranza aveva sottolineato, nel corso di un intervento di fine gennaio 2020, come «la capillare rete delle farmacie rappresenta un presidio strategico per la salute dei cittadini. Per questo abbiamo stanziato oltre 50 milioni di euro per estendere a tutta Italia il progetto della ‘farmacia dei servizi’».

 

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