Gravi ripercussioni su tutta l’attività sanitaria programmata a causa di Covid-19: non solo interventi chirurgici, ma anche visite specialistiche ed esami diagnostici. L’appello dall’Associazione nazionale gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo)

Il Sistema sanitario nazionale (Ssn) ha reagito con coraggio alla diffusione di Covid-19, mostrando una enorme resistenza e resilienza. Tuttavia, l’enorme pressione sugli ospedali e l’esigenza di sospendere per mesi l’attività ambulatoriale ha generato enormi ritardi, non solo sugli interventi chirurgici programmati, ma anche sulle visite specialistiche e la diagnostica e, proprio quando era in corso una riprogrammazione, l’avvento della quarta ondata ha creato nuove sospensioni e rinvii sine die.

Il nuovo appello di Aigo

Dopo quello degli oncologi, che prevedono una novella “pandemia” quando il Covid sarà finito a causa delle migliaia di tumori non diagnosticati precocemente per la sospensione degli screening, un ulteriore appello è stato lanciato dall’Associazione nazionale gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo) per riorganizzare e recuperare, in tempi brevi, le indagini diagnostiche saltate a causa della quarta ondata. Un tema che si trascina da tempo, con dati preoccupanti.

Una recente indagine condotta da Aigo, infatti, ha analizzato 136 strutture ospedaliere distribuite omogeneamente sul territorio nazionale, evidenziando che molti reparti hanno riscontrato una riduzione di personale in malattia, prenotazioni disdette o mancata presentazione dei pazienti all’appuntamento. Allarmante il fatto che l’85% delle Unità di Gastroenterologia coinvolte nell’indagine ha confermato la mancata erogazione di visite ambulatoriali ed esami endoscopici prenotate nelle ultime due settimane; oltre un quarto ha osservato il 30% o più prestazioni ambulatoriali rinviate.

L’importanza del fattore tempo

Questo scenario rischia di avere ripercussioni molto gravi. «Sappiamo bene come il fattore tempo sia cruciale per vincere la battaglia contro numerose patologie – ha sostenuto Fabio Monica, presidente Aigo – Il cancro al colon-retto è il tumore più comune dell’apparato digerente e rappresenta la seconda causa di morte per tumore sia negli uomini sia nelle donne, con un totale di 20mila decessi l’anno. Le malattie dell’apparato digerente sono, in Italia, in costante aumento e costituiscono la seconda causa di ricovero nel nostro Paese (circa 800mila ricoveri all’anno) dopo le malattie cardiovascolari; nonostante questo si continuano a ridurre o riconvertire i già pochi posti letto dei reparti di gastroenterologia».