Il Comitato dell’Agenzia Europea dei Medicinali – EMA, per la valutazione dei rischi in farmacovigilanza – PRAC, nella riunione del 5-8 febbraio scorsi ha ricordato agli operatori sanitari il rischio di reazioni avverse gravi e potenzialmente fatali dovute all’assunzione del farmaco Paxlovid (nirmatrelvir, ritonavir) quando utilizzato in combinazione con alcuni immunosoppressori che hanno una finestra terapeutica ristretta, a causa delle interazioni farmacologiche che riducono la capacità dell’organismo di eliminare questi medicinali. 

Utilizzo e interferenze con immunosoppressori

Il Paxlovid è un medicinale utilizzato nel trattamento di pazienti adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare ma che sono ad elevato rischio di progressione severa di infezione da Sars-Cov-2.  

Gli immunosoppressori interessati dal rischio di gravi reazioni avverse sono gli inibitori della calcineurina (tacrolimus, ciclosporina) e gli inibitori di mTOR (everolimus, sirolimus), che riducono l’attività del sistema immunitario. Gli stessi vengono utilizzati nel trattamento di alcune patologie autoimmuni, ovvero per prevenire il rigetto da parte dell’organismo di organi a seguito di trapianto. 

Indicazioni per gli operatori sanitari

Il PRAC ha evidenziato che il “Paxlovid deve essere somministrato con tacrolimus, ciclosporina, everolimus o sirolimus solo se è possibile un monitoraggio attento e regolare dei loro livelli ematici, per ridurre il rischio di interazioni farmacologiche che possono causare reazioni gravi”.

Ancora, il comitato EMA ha ricordato l’importanza di un consulto multidisciplinare tra specialisti per la complessa gestione di questi medicinali in co-somministrazione.

Il PRAC ha enfatizzato altredì che il medicinale Paxlovid “non deve essere somministrato in combinazione con medicinali la cui eliminazione dall’organismo dipende in larga misura da una serie di enzimi epatici (proteine), noti come CYP3A, e che hanno anche un intervallo ristretto in cui il dosaggio è sicuro. Ciò include l’immunosoppressore chiamato voclosporina”. 

Prima di avviare il trattamento con Paxlovid, gli operatori devono pertanto valutare accuratamente i potenziali benefici rispetto ai rischi di reazioni avverse gravi in caso di somministrazione insieme a immunosoppressori. 

Le valutazioni e la Nota Informativa Importante

Il PRAC ha esaminato tutte le prove disponibili, comprese le segnalazioni di reazioni avverse gravi, alcune delle quali fatali, derivanti da interazioni farmacologiche tra Paxlovid e gli immunosoppressori sopra citati.

È stato riscontrato che in diversi casi, i livelli ematici di quegli immunosoppressori sono aumentati rapidamente fino a livelli tossici, determinando condizioni potenzialmente letali. Alla luce di quanto sopra, il Comitato per la valutazione dei rischi in farmacovigilanza dell’EMA ha concordato una comunicazione diretta agli operatori sanitari (Nota Informativa Importante – NII) per ricordare il rischio di queste interazioni, noto e già descritto nelle informazioni sul prodotto delmedicinale. 

La Nota Informativa Importante per Paxlovid sarà inoltrata al Comitato dell’EMA per i medicinali per uso umano – CHMP. Una volta adottata sarà inviata agli operatori sanitari dai titolari dell’autorizzazione del medicinale, in accordo ad un EMA/PRAC/8128/2024 Page 2/2 piano di comunicazione condiviso e pubblicata sulla pagina delle comunicazioni dirette agli operatori sanitari e sulle pagine dedicate degli Stati Membri.