Siamo di fronte a una nuova svolta, un’ulteriore evoluzione per la professione e il mondo della farmacia. Il Consiglio dei Ministri, il 26 marzo scorso, ha infatti approvato il Decreto Semplificazioni che ha così iniziato il suo iter in parlamento con importanti novità.

Tra queste la possibilità di somministrare in farmacia tutti i vaccini a persone con età superiore ai 12 anni, allargando di fatto il concetto di medicina di prossimità, riconoscendo in maniera sempre più autorevole alla farmacia il ruolo di presidio di sanità territoriale. Le 19 mila farmacie distribuite lungo lo stivale possono erogare, dunque, più servizi ai cittadini e ai pazienti cui è data maggiore possibilità di scegliere, ad esempio, dove vaccinarsi, sgravando il Servizio Sanitario Nazionale e i Pronto Soccorsi ha pesanti oneri.

Occorre perché ciò avvenga in maniera efficiente e ottimale una alleanza collaborativa fra tutte le figure del mondo sanitario nazionale. Se ne è parlato a Cosmofarma 2024, durante il Congresso “L’evoluzione della farmacia e del farmacista, tra nuovi servizi e dispensazione del farmaco: il nuovo percorso oltre la L. 405/2021”.

Le novità del decreto

Un riconoscimento al ruolo del farmacista, il passaggio dal silos diretta al silos convenzionata di un elenco di farmaci aggiornati ogni 30 marzo da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e tra questi il passaggio della prima categoria di farmaci, antidiabetici orali, dall’ospedale alla farmacia, una operazione – quest’ultima – che cuba circa 130 milioni di euro, che si spostano dalla diretta alla convenzionata.

Ancora: una nuova remunerazione a favore delle farmacie rurali e una remunerazione svincolata dal valore fustellare del farmaco, applicata invece all’atto professionale del farmacista. Sono alcune delle “riforme” e dell’impegno preso dal Governo nei confronti della farmacia e della farmacia dei servizi annunciati dall’On. Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, intervenuto al Convegno, che sottolinea: «Difendere la farmacia significa difendere il dirotto alla salute del cittadino italiano. L’intento è proseguire nella direzione della valorizzazione della farmacia – ha dichiarato – per far sì che riacquisti la sua centralità, e su questo si inserisce la farmacia dei servizi che abbiamo rifinanziato per 25 milioni di euro, non sono stati spesi per intero. Penso sia inammissibile che l’applicazione avvenga a macchia di leopardo, cui dobbiamo impegnarci per realizzare quanto previsto in tutte le Regioni».

Un impegno che potrà e dovrà essere favorito e sostenuto anche dall’implementazione delle opportunità offerte dalla tecnologia, in primo luogo la telemedicina che ha già annunciato negli anni recenti un cambio di passo nel concetto di prossimità, accorciando le distanze sul territorio e garantendo una “connessione” costante medico-paziente: «La telemedicina – prosegue l’Onorevole – va in questa direzione e risponde a un bisogno di prevenzione di molte patologie, oltre a garantire la sostenibilità del sistema sanitario e la vicinanza della sanità ai cittadini ovunque si trovino».

La farmacia si qualifica dunque come è nel suo DNA, come centro di dispensazione del farmaco, ma anche come centro di diagnosi per patologie semplici. «Lo sforzo – conclude l’On. Gemmato – deve essere corale per elargire alle farmacie finanziamenti omogenei ed eterogenei».

La scintilla dell’intuizione

All’inizio era solo una scommessa: la sfida, creare una farmacia dei servizi. Il progetto partito nel 2005, come una staffetta che ha passato gli obiettivi di mano in mano da oltre 20 anni a vari attori, ha dato i suoi frutti.

Fino al Decreto Semplificazione 1, che consente di erogare ricette con validità annuale e il Decreto Semplificazione 2 che profila il futuro della medicina: «Holter cardiaci, PCR, holter pressori, più esami in farmacia e meno negli ospedali cui accederanno solo i pazienti più gravi  – dichiara Andrea Mandelli, Presidente FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) sono il futuro più che prossimo della farmacia che ci pone di fronte ad almeno tre sfide: la sostenibilità del sistema sanitario, che trova un supporto nella capacità della farmacia di contribuire alla prevenzione, la mancanza di farmacisti, e il migliore sfruttamento e ottimizzazione dell’Intelligenza Artificiale. Alcuni progetti sono già stati avviati con il Politecnico di Milano e daranno un aiuto efficace e concreto alla complessità delle attività quotidiane del farmacista».

Fa eco Marco Cossolo, Presidente Federfarma: «Nella legge di bilancio ci sono tutti i punti necessari per realizzare il DM77 e con il Dl Semplificazioni potremo fare la prevenzione primaria, attraverso le vaccinazioni antinfluenzali innanzitutto e con la telemedicina. Strumenti per abbattere le liste di attesa, sfruttando la professionalità e capillarità del servizio. Tuttavia per andare verso la farmacia dei servizi che abbiamo voluto e disegnato, occorrono investimenti e un cambio di passo nel modo di lavorare. La progressività prevista dalla legge di bilancio genera un’attesa di ricavi futuri che oggi non è misurabile neanche nel breve termine ma che si saranno e saranno importanti».

La soddisfazione delle Associazioni di categoria

«Il farmacista ha visto nel corso degli anni un significativo ampliamento del proprio ambito di riferimento – dichiara Luigi D’Ambrosio Lettieri, Presidente di Fondazione Cannavò – avviando una profonda transizione del ruolo della farmacia da una tradizionale attività di prodotti farmaceutici verso un luogo di erogazione di prestazioni e servizi preordinati per la tutela della salute.

Un percorso importante a partire dal documento programmatico presentato a Palazzo Marino in fase iniziale fino agli attuali provvedimenti che hanno consacrati la farmacia nell’ambito dei servizi polifunzionali della Sanità territoriale con attività di diagnosi, prevenzione, orientamento alla cura. Il nostro lavoro quotidiano continua verso un percorso che merita di essere proseguito per consegnare al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) un livello di professionalità sempre più alto».

Ciò che non è stato fatto nel lungo periodo si è realizzato in un solo anno: dal Dl Semplificazioni al superamento della legge 405 che prevedeva con decorrenza dall’anno 2002 che l’onere a carico del SSN per l’assistenza farmaceutica territoriale non potesse essere superiore, a livello nazionale ed in ogni singola regione, del 13% della spesa sanitaria complessiva.

«Ritorniamo finalmente a parlare di farmaco in farmacia – commenta Eugenio Leopardi, presidente Utifar (Unione Tecnica Farmacisti Italiani) – con tutti i vantaggi che questo comporta per i pazienti. Come Utifar continueremo a supportare le farmacie anche nel ripristino degli spazi e nel trasferire tutto quello che il governo centrale stabilisce alle Regioni e ai cittadini».

La farmacia è consapevole di quanto sarà richiesto: «Dobbiamo farci trovare pronti nei confronti delle esigenze che il legislatore sta mettendo in campo – conclude Luca Pieri, presidente Assofarm – affrontando soprattutto il problema della carenza di personale».

Alcune azioni, in questo quadro in evoluzione e in costante itinere, saranno prioritarie e strategiche della sanità nel suo complesso, non solo legate strettamente alla farmacia: chiedere una pianificazione alla Regioni post-Covid e sganciare i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) dall’autonomia differenziata, un rispetto verso il sociale territoriale, investimenti mirati compreso in ambito di HTA (Health Technology Assessment) sono fra questi.