Nascite: i dati CeDAP 2020 su gravidanza e parto

Pubblicato dal Ministero della Salute il rapporto “Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) – Analisi dell’evento nascita 2020”. Dal report emerge che nell’anno in analisi l’88,2% dei parti è avvenuto in istituti di cura pubblici ed equiparati, l’11,6% in case di cura e lo 0,2% in strutture di assistenza o domicilio. L’età media delle madri italiane è di 33 anni, 30,8 per le donne straniere

Il Ministero della Salute ha pubblicato il Rapporto annuale sull’evento nascita in Italia curato dall’Ufficio di Statistica che illustra le analisi dei dati rilevati per l’anno 2020. La rilevazione del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) istituita nel 2001 con decreto del Ministro n.349, rappresenta la più ricca fonte informativa a livello sanitario, epidemiologico e sociodemografico relativamente all’evento nascita, costituendo uno strumento essenziale per la programmazione sanitaria nazionale e regionale.

CeDap, i dati 2020

Nell’anno in analisi il report evidenzia che l’88,2% dei parti è avvenuto in istituti di cura pubblici ed equiparati, l’11,6% in case di cura e appena lo 0,2% altrove, con ciò ricomprendendo sia altre strutture di assistenza, sia il domicilio. Oltre 6 parti su 10 (62,6%) avvengono in strutture che contano oltre mille parti annui. Queste strutture, nel numero di 146, rappresentano il 34,8% dei punti nascita complessivi. Il 6,9% dei parti avviene altresì in strutture con meno di 500 parti annui.

L’età media delle madri di nazionalità italiana è pari a 33 anni; 30,8 per quanto attiene alle madri straniere. L’età media al primo figlio per le donne italiane è, in quasi tutte le regioni italiane, superiore ai 31 anni, anche se le variazioni nord-sud sono particolarmente marcate. Il primo figlio per le donne straniere arriva invece poco prima del compimento del 29esimo anno di età.

Le madri straniere più rappresentate sono quelle di provenienza africana (27,9%) e dell’UE (21,4%). Le madri asiatiche e sudamericane rappresentano rispettivamente il 20,3 e il 7,8% delle madri straniere.

Per quanto riguarda il livello di istruzione, tra le partorienti del 2020, il 42,6% ha una scolarità medio alta, il 24,8% medio bassa e il 32,7% possiede una laurea. Tra le straniere prevale invece un basso tasso di scolarizzazione. Da un punto di vista professionale a lavorare sono poco più della metà (56,2%) a fronte di un 27,5% di casalinghe e 14,3% di donne disoccupate o in cerca di prima occupazione.

L’andamento delle gravidanze

Per quanto attiene ai controlli in gravidanza, in quasi il 90% dei casi (89,4%) sono state effettuate più di 4 visite ostetriche, mentre nel 73,9% sono state effettuate un numero di ecografie superiore a 3. La percentuale di donne italiane che effettuano la prima visita oltre il primo trimestre di gravidanza è pari al 2,2% mentre tale percentuale sale all’11,3% per le donne straniere. E’ stata inoltre intercettata una correlazione diretta tra visite tardive, giovane età della donna (under 20) e basso livello di scolarità.

Il report rivela che su 100 parti sono state effettuate 3,1 amniocentesi; a livello nazionale, in madri con età superiore ai 40 anni, questo tipo di esame è stato effettuato nel 9,64% dei casi.

Il parto e i neonati

Nel 2020 sono stati riscontrati il 31,1% di parti cesarei, con differenze molto marcate tra Regione e Tegione. I dati evidenziano comunque una diminuzione dei tagli cesarei in linea con quanto previsto dalle Linee guida (“Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo”).

Lo scorso anno sono stati rilevato 1.072 nati morti, con un tasso di mortalità alla nascita pari a 2,65 casi ogni mille nati. Sono state inoltre rilevate 5mila e 1 malformazioni alla nascita. Al di sotto del chilo e mezzo lo 0,9% dei neonati; quasi il 6% (5,9%) tra 1,5 e 2 kg. Il ricorso alla procreazione assistita ha riguardato 3,2 gravidanze ogni 100, con la fecondazione in vitro quale tecnica più utilizzata.