Anche l’Associazione chimica farmaceutica lombarda tra titolari di farmacia, aderisce al progetto Wonderful Work (WOW), rivolto a ragazzi con sindrome di Down, con lo scopo di creare percorsi finalizzati al loro inserimento lavorativo.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Capirsi Down Monza Onlus, in collaborazione con Agpd e Vividown di Milano, e presentata in occasione della giornata nazionale delle persone con sindrome di Down, vede coinvolte oltre alle associazioni, professionisti e diverse realtà aziendali, con lo scopo di creare un vero e proprio network in grado di creare sinergie.
“Il progetto nasce dall’esigenza delle famiglie di inserire i ragazzi con sindrome di Down nel mondo del lavoro”, spiega Chiara Laghi, membro del direttivo dell’Associazione Capirsi Down e promotrice dell’iniziativa, “ma anche da quello delle aziende di avere un interlocutore che li aiuti a inserire nella loro realtà le persone con disabilità. Da queste istanze è nato WOW, che vede lavorare insieme ragazzi, professionisti della selezione del personale e aziende, per creare percorsi finalizzati a intercettare le capacità, i talenti e le aspirazioni dei ragazzi e metterle in contatto con i bisogni del mondo del lavoro”, e aggiunge, “se la persona con sindrome di Down, attraverso il lavoro, acquista autonomia e accresce la sua autostima, ricerche recenti hanno dimostrato che anche l’ambiente di lavoro in cui viene inserito ne trae beneficio, in termini miglioramento dei rapporti interpersonali e di una nuova visione della leadership”.
Federfarma Lombardia, che comprende le province di Milano, Monza e Lodi ha aderito come partner: “Pensiamo che la farmacia, in quanto contesto aziendale di piccole dimensioni, possa essere un luogo di lavoro adatto ad un lavoratore con disabilità”, spiega Manuela Bandi, presidente della Fondazione Muralti e consigliere di Federfarma Lombardia, “contemporaneamente siamo convinti che avere una persona disabile in farmacia possa creare un grande valore reciproco, e possa offrire un’immagine pubblica di apertura e accoglienza”. E il messaggio è stato subito ben accolto dagli associati, perché, spiega Bandi, “su 1.050 farmacie associate, 20 si sono dichiarate subito disponibili ad accogliere un lavoratore Down, con mansioni diverse a seconda delle esigenze della singola realtà, mentre altre 50 hanno chiesto di approfondire le loro conoscenze sul progetto”.
In provincia di Bergamo non c’è nessuna farmacia? Grazie
Gentile Mirella,
al momento non risultano farmacie in provincia di Bergamo. Le prime a partire saranno cinque sedi dislocate tra la provincia di Milano e quella di Monza e della Brianza. L’ultimo aggiornamento, infatti, è quello che può leggere in questo articolo: http://www.farmacianews.it/LtdEG