A seguito dell’emergenza Covid-19, infermieri e farmacisti sono saliti agli onori della cronaca per il loro impegno nel fronteggiare l’aggressiva pandemia. Sempre in prima linea, per garantire la miglior assistenza sia negli ospedali, sia nelle farmacie dei territori più colpiti, oggi le due categorie hanno aperto un dialogo per condividere un percorso al fine di realizzare la cosiddetta assistenza di prossimità.

Durante l’incontro avvenuto a Roma tra la Federazione nazionale ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) e la Federazione ordini farmacisti italiani (Fofi), dal titolo “Insieme si può costruire”, è stata avviata una collaborazione con l’obiettivo di lavorare sinergicamente su aspetti di interesse comune.

A partire dalla creazione della “Farmacia dei servizi”, una realtà che, grazie alla sanità di prossimità scritta nel Pnnr, cambierà il volto delle cure territoriali. Sono state, dunque, poste le basi delle modalità operative e organizzative per una proficua collaborazione interprofessionale nella presa in carico degli assistiti, in modo capillare, sul territorio.

Multiprofessionalità è la parola chiave per quello che sarà un modello di sanità nuovo e tecnologicamente innovativo, dove le case e gli ospedali di comunità, ma anche le centrali operative previste dal piano, dovranno operare in rete con le farmacie e gli altri servizi territoriali esistenti.

Proprio in funzione del DM71 con i nuovi standard per le cure territoriali e il disegno che prevede la perfetta integrazione tra farmacia e infermieri, Fofi e Fnopi propongono un’apertura anche alle altre federazioni delle professioni sanitarie, in virtù del futuro dell’assistenza territoriale. «In questi anni – hanno detto Andrea Mandelli, presidente Fofi e Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi – i cittadini hanno conosciuto gli infermieri e i farmacisti sotto tutti gli aspetti e le peculiarità essenziali che caratterizzano le loro professioni. E infermieri e farmacisti hanno interagito nel rispetto delle diverse competenze, esaltando anzi il loro rapporto a vantaggio della salute degli assistiti».

Le proposte che emergeranno dal lavoro comune Fofi-Fnopi, così come l’auspicabile condivisione con le altre professioni sanitarie, saranno sottoposte a Governo e Regioni, per trasformarsi in uno dei cardini dell’assistenza sul territorio, dalla prossimità alla domiciliarità, passando anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.