Da FederAsma e Allergie Onlus una campagna educazionale sull’aerosolterapia

Si chiama ‘Un respiro di salute’ la campagna educazionale promossa da FederAsma e Allergie Onlus sull’aerosolterapia, che proseguirà anche nel 2019 e che vede nella farmacia un luogo importante di divulgazione

Per educare e informare i cittadini sul ruolo dell’aerosolterapia nella cura delle patologie delle alte, medie e basse vie respiratorie, FederAsma e Allergie Onlus continua il suo impegno nella campagna educazionale ‘Un Respiro di Salute’. Iniziata nel 2018, l’iniziativa proseguirà nel 2019 con appuntamenti tematici su allergie, otiti e tematiche estive ed autunnali.

La campagna educazionale, resa possibile grazie al contributo non condizionato di Chiesi Italia, partirà quest’anno attraverso la divulgazione di locandine informative e del leaflet ‘Vademecum sull’aerosolterapia – I benefici per il paziente’, distribuiti presso gli studi medici e in farmacia. Con l’aerosolterapia il trattamento viene rilasciato direttamente nelle vie aeree, nella zona da curare, ed è possibile ottenere effetti terapeutici più rapidi, si somministrano dosaggi di cura inferiori a quelli necessari con una terapia orale o iniettiva con un minor rischio di effetti indesiderati.

Spray e  inalatori

Spray
Inalatori

I dispositivi usati per l’aerosolterapia possono essere spray predosati, inalatori a polvere secca e nebulizzatori. Spray predosati e inalatori a polvere secca erogano le dosi prestabilite di farmaco impiegate nelle terapie per patologie respiratorie croniche.

 

Nebulizzatori

I nebulizzatori erogano le soluzioni fisiologiche e/o farmacologiche in particelle di differenti dimensioni.

Ciò permette alla terapia di arrivare velocemente nelle alte, nelle medie e nelle basse vie respiratorie in base alla zona dell’apparato respiratorio da raggiungere, con dosi minori rispetto a quelle assunte per via sistemica. Questo risultato si raggiunge anche grazie all’impiego di accessori studiati per rispondere alle differenti necessità: docce nasali per le alte vie respiratorie, maschera per le alte, medie e basse vie respiratorie e boccaglio per le basse vie respiratorie.

I vantaggi della nebulizzazione secondo gli esperti

La nebulizzazione è un’alleata per fronteggiare le patologie dell’apparato respiratorio che colpiscono nel periodo invernale i bambini, anche molto piccoli, e gli adulti di tutte le età.

“I virus parainfluenzali sono causa di molte patologie delle alte vie aeree: raffreddore, tosse, mal di gola che comportano sintomi fastidiosi e anche dolorosi. L’impatto negativo sulla qualità di vita di tali patologie è alto. Il raffreddore è il più frequente, non è pericoloso, ma non deve essere sottovalutato né trascurato: molte riniti evolvono, infatti, in complicanze soprattutto nei soggetti più delicati”, afferma il Prof. Fabrizio Pregliasco, Virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi dell’Università di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano. “La nebulizzazione può essere una valida metodologia per curare i sintomi evitando le complicanze: in particolare, in combinazione con la doccia nasale, si igienizza la cavità nasale, colpita da ostruzione causata da muco e catarro. In questo modo è possibile ridurre il rischio che il virus si estenda, andando sempre più giù, causando complicanze quali sinusite (la più frequente), otiti e laringotracheobronchiti (soprattutto nei bambini) o patologie delle basse vie aree (più frequenti nei soggetti anziani)”.

Le forme parainfluenzali, che colpiscono naso, orecchie e gola, possono essere fattore di riacutizzazione della rinosinusite, che può arrivare a protrarsi per tutto l’anno.
“I virus respiratori in queste settimane sono la regola e colpiscono indistintamente adulti e bambini. Spesso ad essere coinvolto è tutto il distretto delle alte vie respiratorie. Rhinovirus e virus parainfluenzali penetrano nella mucosa respiratoria aumentando la produzione di muco, causando edema, occludendo i seni paranasali che, ostruiti, favoriscono il processo infiammatorio. In questi casi possiamo curare le conseguenze e il sintomo più evidente: la tosse”, sottolinea il Prof. Gian Luigi Marseglia, Presidente della Conferenza Permanente delle Scuole di Pediatria, Presidente eletto della SIAIP (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica) e Direttore Clinica Pediatrica Università di Pavia-Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia. “L’utilizzo della nebulizzazione con l’erogazione di molecole di farmaco che si vaporizzano in particelle di dimensioni adeguate, permette di disinfiammare la mucosa e di poter tornare a respirare. Il lavaggio nasale, in particolare, con soluzioni fisiologiche, consente di raggiungere le cavità dei seni paranasali rimettendoli rapidamente in comunicazione con il naso e ripristinando un corretto respiro”.

Il Prof. Federico Lavorini, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università degli Studi di Firenze e Direttore della Struttura organizzativa Dipartimentale Complessa di Pneumologia e Fisiopatologia ToracoPolmonare presso l’Ospedale di Careggi, Firenze, aggiunge: “La nebulizzazione richiede al paziente un minino sforzo collaborativo: il paziente deve solo respirare. Questo rappresenta un aspetto importante nella terapia delle patologie respiratorie croniche come l’asma e la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) che possono affliggere anche pazienti in età pediatrica (l’asma) o anziani (la BPCO).  La nebulizzazione è  un vero e proprio sistema di cura con accessori (compressori, ampolle, boccagli, mascherine) che vengono utilizzati in funzione della patologia da trattare e soprattutto in base alle caratteristiche del paziente che spesso ha capacità di coordinamento limitate, come i bambini, o compromesse, come gli anziani. Le Linee Guida internazionali raccomandano l’uso della nebulizzazione per il trattamento delle malattie ostruttive come l’Asma e la BPCO, in particolare nelle forme gravi e durante gli episodi di riacutizzazione”.