A livello globale è cresciuto il consenso e l’interesse verso l’omeopatia. La prima ragione per avvicinarsi ai medicinali omeopatici è la naturalità dei prodotti (51%), l’assenza di effetti collaterali (51%), il fatto che si tratti di soluzioni sicure (44%), efficaci (32%) e in grado di migliorare la salute (35%).

Questi sono alcuni dati emersi da un’indagine condotta da Toluna Harris Interactive per Boiron, presentati nel corso di una conferenza stampa a Parigi lo scorso 28 novembre. L’indagine ha coinvolto un campione di 14.340 soggetti di 14 Paesi – Francia, Spagna, Italia, Germania, Stati Uniti, Canada, Colombia, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e India –, con l’obiettivo di misurare la percezione e l’utilizzo dell’omeopatia nel mondo.

Gli utilizzatori 

Ad aver utilizzato prodotti omeopatici è stato il 57% del campione, almeno una volta nella vita. L’82% si è dichiarato soddisfatto e il 55% intende utilizzarla in futuro.

Considerando gli ultimi 12 mesi, coloro che hanno fatto ricorso a medicinali omeopatici, in modo regolare ovvero occasionale, sono stati il 48% del campione. 

All’interno di questo dato aggregato si registrano tuttavia grandi differenze tra i paesi considerati. Si passa difatti dal 27% del Canada al 78% dell’India. Queste differenze possono dipendere da vari fattori: dalla storia e dalla diffusione dell’omeopatia nei diversi paesi, dal numero di aziende produttrici di medicinali omeopatici, dall’interesse della popolazione per le medicine complementari, dal funzionamento del sistema sanitario del paese o dalla presenza di professionisti della salute che utilizzano l’omeopatia.

Oltre l’India, tra i paesi che fanno maggiore ricorso ai rimedi omeopatici, si evidenziano la Colombia (71%) e la Francia (59%). In Europa, diversi paesi hanno una percentuale di utilizzatori vicina al 50% come ad esempio Germania, Italia, Bulgaria e Romania.

Le ragioni di utilizzo

L’omeopatia può essere utilizzata da tutti e in tutte le età della vita, anche se i dati della ricerca evidenziano un maggiore ricorso in età adulta, tranne che per l’India che mostra dati costanti in tutte le fasce d’età.

Dalla ricerca sono emerse 3 principali aree di utilizzo: nel contesto di una malattia cronica (35%), a seguito di un trattamento inefficace (27%), per la salute dei bambini (26%). In specifici contesti, come è il caso degli Stati Uniti, Colombia, Italia e Spagna, l’omeopatia è molto apprezzata nella pratica sportiva e, in particolare, per il recupero post attività. 

Il futuro dell’omeopatia

Dall’indagine emerge la volontà, per oltre un soggetto su due, di utilizzare l’omeopatia in futuro, in un’ottica di continuità rispetto all’uso che ne viene fatto oggi.

Tra coloro che la utilizzano già la percentuale risulta addirittura pari al 75%, un dato questo che evidenzia la crescente fidelizzazione dei soggetti e la fiducia nei prodotti omeopatici. Tra i paesi che mostrano le percentuali più elevate: Francia, India e Colombia. Come accennato in precedenza, naturalità e sicurezza rappresentano le ragioni prioritarie della scelta.

Il consiglio dei professionisti nella scelta del medicinale omeopatico

Nell’80% dei casi, coloro che ipotizzano di utilizzare l’omeopatia in futuro, affermano che si rivolgeranno ai professionisti della salute: farmacista, medico generico o medico omeopata. Il farmacista rappresenta la prima figura cui rivolgersi in Francia (59%), Slovacchia (54%), Repubblica Ceca (52%) e Germania (47%).

Nel nostro Paese, il suggerimento proviene in quasi un caso su due dal medico di medicina generale (45%) così come in Romania, Bulgaria, Polonia, con percentuali più elevate, rispettivamente del 58%, 52% e 47%. Il medico omeopata risulta prioritario in contesti come la Colombia (65%), l’India (64%) e la Spagna (51%).

A fare eccezione a questo paradigma, gli Stati Uniti, in cui il 50% del campione è più incline a consultare internet per ottenere informazioni o acquistare prodotti omeopatici.

L’importanza della ricerca

Nel corso della conferenza stampa, è stato ricordato anche il ruolo della ricerca e degli studi clinici, sempre più numerosi e di alta qualità anche in ambito omeopatico, che mostrano vieppiù quanto l’omeopatia funzioni, ovvero sia efficace e non riconducibile ad un ‘effetto placebo’.

Numerose le aree di studio: dall’ambito oncologico, soprattutto come terapia integrata per minimizzare gli effetti collaterali dei protocolli di trattamento standard e migliorare la qualità di vita dei pazienti fino all’agricoltura, in cui l’utilizzo di prodotti naturali potrebbe ridurre il ricorso ai pesticidi con un impatto positivo anche per l’ambiente in un approccio One Health.