Federfarma: il silenzio del Governo farà ripartire l’agitazione

 

Se il Governo non darà il via all’attuazione dell’accordo sulla nuova remunerazione per le farmacie, siglato lo scorso 16 ottobre, l’associazione dei titolari di farmacie si prepara alla contestazione. “Se non ci sarà una convocazione da parte dei ministeri della Salute e dell’Economia per procedere nell’iter del nuovo sistema di remunerazione delle farmacie, arriveremo a proclamare lo stato di agitazione”, ha detto la presidente di Federfarma, Annarosa Racca, che aggiunge: “Ci attendiamo una risposta entro una settimana”.

Il decreto-legge n. 95/2012 (spending review), convertito nella legge n. 135/2012, ha aperto la strada per arrivare, dal 1° gennaio2013, a una nuova remunerazione delle farmacie, sul modello individuato dalla legge n. 122 del 2010 (quota fissa per confezione a remunerare l’attività professionale del farmacista legata alla dispensazione del farmaco in regime di Ssn, e quota percentuale sul prezzo del farmaco a coprire i costi di impresa). Una strada dove sono stati indicati i soggetti chiamati a trattare il nuovo modello di remunerazione, i criteri e i tempi da rispettare.

Tempi che sono volati in un silenzio “incomprensibile” per l’associazione dei farmacisti: se il Governo punta alla razionalizzazione delle risorse disponibili per migliorare l’efficienza dei servizi rivolti ai cittadini e garantire la sostenibilità economica del servizio sanitario, non può non considerare “indispensabile e urgente” la nuova remunerazione delle farmacie nel rispetto dell’importante requisito dell’invarianza dei costi per il bilancio pubblico, prendendo come riferimento la situazione al 30 giugno 2012. E questo per due motivi, sostiene Federfarma: mantenere l’efficienza attuale del servizio farmaceutico e consentire alla farmacia di contribuire a potenziare l’assistenza territoriale. E in quest’ottica Federfarma è disponibile al confronto al fine di accelerare l’iter che consentirà di:

1) stabilizzare la situazione economica della farmacia;

2) rendere più competitiva per il Ssn la dispensazione tramite le farmacie dei medicinali innovativi, oggi distribuiti dalle Asl. La distribuzione in farmacia è più agevole per i cittadini e assicura maggiore trasparenza al sistema sanitario;

3) attivare nuovi servizi agli utenti nelle farmacie, anche per rafforzare in sinergia con altri operatori sanitari una rete di protezione a salvaguardia di una popolazione sempre più anziana.

Occorre allora agire in fretta e con il coraggio del cambiamento, come quello che sostiene Federfarma quando chiede ancora alla Conferenza delle Regioni di avviare finalmente le trattative per il rinnovo della convenzione farmaceutica, scaduta da 18 anni, in modo da poter definire le nuove funzioni di una “nuova farmacia” nell’assistenza territoriale.