di Massimo Canorro

Si è svolta presso il centro convegni Osvaldo Moltedo a Roma la prima assemblea pubblica di Fenagifar, federazione nata ufficialmente nel 1989 (ma il progetto generale risale al 1982) con l’intento di fornire ulteriore supporto tecnico e professionale ai neolaureati delle facoltà di farmacia e di Chimica e tecnologia farmaceutiche. Nell’occasione la Federazione nazionale associazioni giovani farmacisti ha deciso di chiamare a raccolta tutti i giovani farmacisti italiani, intenzionati a partecipare, per confrontarsi e scrivere tutti insieme un documento.

Volontà di cambiamento

Il testo rappresenta l’espressione tangibile della volontà di cambiamento su un argomento delicato della professione, il CCNL (“il contratto nazionale dei dipendenti di farmacia è il contratto specifico di settore”, è stato giustamente ribadito), con un position paper condiviso con la base, da sottoporre agli organi e alle sigle di categoria.

Fenagifar ha, dunque, compreso l’urgenza di un confronto sincero – anche per raccogliere nuove idee e istanze – e, soprattutto, della necessità di agire. Poiché, come riporta una nota della federazione “viviamo un momento dove alcuni colleghi si dicono preoccupati e chiedono risposte, a cui non vogliamo sottrarci”.

Missione primaria della Federazione

In apertura dei lavori, Federica Faccitondo, tesoriere Fenagifar, ha ricordato quella che è la missione primaria delle federazione, ovvero “elevare il benessere sociale e culturale dei giovani farmacisti”, impegnandosi “a potenziare la formazione professionale attraverso l’organizzazione di corsi, congressi e seminari”.

Gli obiettivi primari perseguiti da Fenagifar – attualmente le sue associazioni provinciali, denominate Agifar, sono oltre 50 e le regionali sono 4, per un totale di circa 7000 farmacisti distribuiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale –, che si traducono in “coordinare le attività inerenti le Associazioni dei giovani farmacisti a livello nazionale, realizzare progetti volti a valorizzare la figura del farmacista come consulente della salute, promuovere sia le attività solidali in collaborazione con le organizzazioni sanitarie e sociali sia la corretta divulgazione scientifica attraverso vari canali di comunicazione, tra cui la newsletter Open”.

Proposte per il nuovo CCNL

Indagini, confronti e proposte”. Questo il titolo del convegno presieduto da Vladimiro Grieco, presidente Fenagifar, citando il convengno del 5 marzo 2022 (“Previdenza, CCNL, Emergenza lavoro” presso il Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma, organizzato da Agifar Roma, Latina e Frosinone) ha presentato l’esito di un’indagine conoscitiva sul tema strutturata, in particolare, su quattro riflessioni: salario (soddisfazione globale del giovane farmacista e se ha percepito bonus nell’ultimo anno), crescita (quanto il collega si senta motivato dal potenziale avanzamento di carriera in farmacia), flessibilità (possibilità di conciliare vita lavorativa e privata), carico di lavoro all’interno della farmacia (quanto e se è vissuto come stressante e se il collega ha mai pensato di cambiare lavoro).

Il campione rappresentativo di questa indagine è formato per la stragrande maggioranza da colleghi collaboratori (oltre il 90%). Il 52,8% di questo campione è costituito in modo dominante dalla fascia d’età compresa tra 30 e 39 anni, mentre il totale degli under 40 è dell’83,5%. “Prima criticità, prima riflessione: in merito al salario, tema delicato e tra i problemi del contratto, il 67,1% dei colleghi si ritiene attualmente poco e per nulla soddisfatto del proprio salario”, ha fatto presente Grieco. In relazione alla crescita professionale del giovane farmacista, il presidente Fenagifar ha precisato che “il 65,5% del campione intervistato non i sente motivato a lavoro da un potenziale avanzamento di carriera, il 18,1% poco).

Equilibrio lavoro e vita privata

Sul tema della flessibilità, Grieco ha riportato un ulteriore dato tutt’altro che confortante (“il 76,3% dei colleghi non reputa che il lavoro si concili con la propria vita familiare. Dunque, tre colleghi su quattro non sono soddisfatti di come la professione si incastra con la vita privata”). Infine, il dato relativo al carico di lavoro “L’80,3% dei colleghi potrebbe cambiare lavoro nei prossimi anni, e ci ha già pensato”, ha ammesso il presidente Fenagifar, rammentando poi che le ragioni spaziano dallo stipendio non adeguato alla scarsa flessibilità, dall’assenza di crescita professionale ai turni massacranti.

Da qui le nuove proposte della Federazione nazionale associazioni giovani farmacisti per il nuovo CCNL. “Citiamo in particolare alcuni punti – ha concluso Grieco –, pertanto il riconoscimento del ruolo sanitario, che i colleghi sentono di aver ottenuto sul campo in pandemia e con la completa realizzazione della farmacia dei servizi”.

La crescita professionale (livello Q2) – “chiediamo un contratto chiaro, dove vengono definiti in modo dettagliato i requisiti di accesso al livello quadro, premiando sia le competenze sia l’esperienza acquisita” –, la crescita salariale (“devono essere previsti all’interno del livello Q2 dei meccanismi di incentivazione economica legati all’impegno, al merito nonché alle competenze acquisite sotto forma di premi di risultato e di merito”) e welfare (“occorre inserire nel CCNL la contrattazione di II livello, in primis per le farmacie che operano 7 giorni su 7 e/o con orario h24”).