Il ruolo cruciale dell’allattamento, anche in emergenza sanitaria

Il Tavolo Tecnico Operativo interdisciplinare per la promozione del latte materno del Ministero della Salute ha fissato alcuni concetti base di salute pubblica relativi all’alimentazione infantile, fornendo inoltre alcune indicazioni che potrebbero risultare utili in caso di future situazioni emergenziali

In seguito all’emergenza sanitaria, vista l’esperienza acquisita, il Tavolo Tecnico Allattamento (TAS) del Ministero della Salute, ha ritenuto opportuno redigere un “memo” nel quale vengono fissati alcuni concetti di base relativi all’alimentazione infantile e fornite informazioni che potrebbero risultare utili in caso di emergenze future.

«Nelle situazioni emergenziali le donne non vanno mai separate dai loro bambini/bambine, fatta eccezione nei casi in cui abbiano bisogno di cure intensive – si legge nel documento redatto dal TAS – l’allattamento va tutelato ogni qualvolta sia possibile, anche in corso di pandemia e l’eventuale indicazione per un’alimentazione con formula va fatta solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio di ciascuna opzione alimentare e delle condizioni generali di salute della donna che allatta»

Anche in occasione di un’emergenza sanitaria, pertanto, alle donne in gravidanza e, o allattamento e ai bambini sotto l’anno di età vanno riconosciuti bisogni specifici ai quali occorre fornire adeguate risposte.

Latte materno, gold standard alimentare

Il latte materno, viene ricordato, rappresenta il gold standard nutrizionale per l’infanzia, rispondendo pienamente ai bisogni nutrizionali del bambino, tanto che anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) lo raccomanda in via esclusiva per almeno il primo semestre di vita, affiancato fino al secondo anno di età da un’alimentazione complementare via via più ricca.

Sono documentati, infatti, in letteratura i numerosi benefici che un allattamento di lunga durata reca sia alla madre sia al bambino. Viene ricordato che l’allattamento materno gioca un importante ruolo per la crescita, lo sviluppo e la salute del bambino, sia nel breve periodo sia nel lungo termine. L’allattamento riduce infatti il rischio infettivo e produce una risposta migliore del bambino alle vaccinazioni, determinando anche azioni di lungo periodo che espongono il soggetto a un rischio ridotto di sviluppare malattie come l’obesità, patologie cardiovascolari e malattie immuno-mediate.

Allattamento e trasmissione delle infezioni

Il Tavolo Tecnico del Ministero ha poi sottolineato che con l’allattamento il rischio di trasmissione dell’infezione dalla madre al bambino è documentata con certezza soltanto per Hiv e Htlv. «L’eventuale trasmissione di infezioni virali, quali influenza e Covid-19, dalla madre al bambino avviene invece principalmente con le goccioline respiratorie o tuttalpiù per inoculazione da contatto attraverso le mucose» si legge ancora nel memo del TAS.

In sintesi dunque, le infezioni materne rappresentano solo raramente una controindicazione all’allattamento. Inoltre, gli ormoni attivati dalla lattazione, soprattutto prolattina e ossitocina, rilasciati durante l’allattamento, così come il legame madre-bambino, rinsaldato da un momento di unione così forte quale è l’allattamento, aiutano a gestire ansia, stress ed eventuali sintomi depressivi materni anche in condizioni di emergenza/pandemia. Senza dimenticare i vantaggi che il latte materno offre dal punto di vista economico e ambientale.