Il melanoma è il tumore della pelle più aggressivo, caratterizzato da un’incidenza crescente. Nonostante i recenti importanti miglioramenti dovuti ai nuovi approcci immunoterapici, quando il melanoma viene diagnosticato tardivamente la prognosi è infausta a causa della progressione metastatica e dell’insorgenza di resistenza ai farmaci.

Proprio per questo risulta urgente identificare ulteriori bersagli terapeutici. In questa direzione è andato uno studio di recente pubblicazione sulla rivista internazionale Oncology, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità – ISS.

Lo studio coordinato dall’ISS

Lo studio, coordinato dal Dottor Francesco Facchiano del Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità e svolto in collaborazione con l’IDI-IRCCS di Roma, ha preso spunto da una recente ricerca che ha dimostrato che la proteina A2MG, alfa-2-macroglobulina, estratta dal plasma delle carpe in ibernazione – allevate cioè a bassa temperatura – presenta un’azione antineoplastica su un modello murino di melanoma. 

Già 10 anni fa, nel 2013, il laboratorio dell’Istituto Superiore di Sanità aveva suggerito l’importanza di questa proteina nel siero di pazienti affetti da melanoma cutaneo, utilizzando diverse tecniche di denaturazione, tra cui anche la bassa temperatura. 

Il ruolo della proteina A2MG

Il nuovo studio ha analizzato i profili di espressione genica e proteica utilizzando piattaforme e database disponibili online contenenti dati di circa 15mila pazienti e relativi controlli sani.

Quello che è emerso è stato che in un’ampia coorte di pazienti affetti da diversi tipi di tumore, tra cui il melanoma, l’espressione della proteina A2MG risultava significativamente alterata rispetto ai controlli sani. 

Più in particolare, l’alterazione della proteina A2MG era presente in 20 dei 31 tipi di tumore analizzati. Risultati simili sono stati confermati anche a livello proteomico utilizzando un’altra piattaforma disponibile online. 

E’ stato altresì riscontrato che una maggiore espressione di A2MG è significativamente correlata alla sopravvivenza globale in diversi tipi di tumore, compreso il melanoma, confermandone un’azione protettiva e suggerendo che la proteina plasmatica A2MG possa diventare un nuovo bersaglio molecolare nella terapia del melanoma, così come in altri tipi di tumore.