Sars-CoV-2: nuova circolare del Ministero per test antigenici e molecolari

La Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ha diramato nelle scorse settimane una circolare recante indicazioni aggiornate sull’uso dei test antigenici e molecolari per l’individuazione del Sars-CoV-2

Il Ministero della salute ha diramato qualche settimana fa una circolare di aggiornamento contenente indicazioni sull’utilizzo dei test rapidi di laboratorio nell’attuale contesto di circolazione di varianti virali, riguardanti nello specifico l’utilizzo di test antigenici in contesti a bassa prevalenza, in persone con sintomi o con link epidemiologico, in soggetti senza sintomi e screening di popolazione.

Relativamente alle nuove varianti, in particolare, la circolare specifica chele nuove varianti, dalla cosiddetta variante UK alla variante brasiliana, che presentano diverse mutazioni nella proteina spike (S), non dovrebbero in teoria causare problemi ai test antigenici, in quanto questi rilevano la proteina N. È da tenere però presente che anche per la proteina N stanno emergendo mutazioni che devono essere attentamente monitorate per valutare la possibile influenza sui test antigenici che la usino come bersaglio. Inoltre, l’uso dei test molecolari basati su una combinazione di geni virali target che comprende il gene S, può essere di ausilio per lo screening della variante VOC 202012/01 (comunemente indicata variante UK), poiché alcuni test utilizzati correntemente, a fronte della positività al/i target non-S, risultano negativi al gene S, a causa della presenza nella variante di una delezione che determina la non rilevazione di questo target, rappresentando quindi un’indicazione per il successivo sequenziamento“.

In merito all’uso dei test antigenici di laboratorio nei contesti a bassa prevalenza, il documento specifica che, pur ammettendo l’elevata specificità dei test antigenici, in tali contesti i campioni positivi devono essere confermati con test molecolare oppure con test antigenico differente, al fine di eliminare la possibilità dei falsi positivi. Nei soggetti con sintomi o con link epidemiologico, invece, la circolare specifica che – alla luce della non ottimale sensibilità analitica di alcuni test antigenici disponibili – si consiglia di confermare la negatività di test antigenici eseguiti su tali pazienti. Per persone asintomatiche e screening di popolazione, infine, si ribadisce “la raccomandazione di usare test antigenici ad elevata sensibilità e specificità (sensibilità ≥90%, specificità ≥97%), per ridurre il rischio di risultati falsi-negativi e/o falsi-positivi“.