Ansia e depressione, Parkinson e malattie neurodegenerative, performance mentale, dipendenze comportamentali, quali da video giochi, internet, gioco d’azzardo patologico, a dipendenze da sostanze, come cocaina, tabacco, alcool e cannabis.

Condizioni, tutte (insieme a diverse altre), che possono oggi avvantaggiarsi di una opzione terapeutica, efficace da studi di letteratura e pratica clinica, piuttosto recente: la TMS, Stimolazione Magnetica Transcranica, in un percorso terapeutico integrato, di affiancamento alle terapie standard.

Se ne è parlato al 2° Congresso sul benessere del cervello e della mente. Scienze cliniche e neuromodulazione (Milano, 18 Novembre).

La TMS 

Non invasiva e indolore, agisce modulando l’attività della corteccia cerebrale sotto l’impulso di stimoli elettromagnetici. È questo di campo e il meccanismo di azione della TMS in grado di determinare una modificazione delle risposte dell’individuo. Da non confondere con l’elettroshock con il quale nulla ha a che vedere.

Approvata dall’Unione Europea, in relazione alle evidenze cliniche e sperimentali dimostrate da circa 10 anni di studi di letteratura, la TMS ha ricevuto sempre maggiore riconoscimento dalle autorità regolatorie come “strumento” indicato nella gestione e trattamento di diversi disturbi della sfera neurologica e psichiatrica.

Fra queste di più recente applicazione si annoverano i disturbi dell’umore e comportamentali – ansia disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), disturbo post traumatico da stress (PTSD), dipendenze di varia origine, comportamentali e da sostanze, dolore cronico, recupero post traumatico di ambito sportivo, riabilitativo dopo ictus.

I benefici della terapia 

Tale tecnica produce almeno 4 effetti postivi sul cervello, riconducibili a una differente origine e azione: «La TMS genera un effetto chimico – spiega il Professor Antonello Bonci, neurologo, già fondatore ed Executive Chairman di GIA (Global Institute on Addiction) Miami e coordinatore del tram sanitario di Brain &Care, centri internazionali specializzati per il benessere psicologico e mentale – di plasticità cerebrale, antinfiammatorio, ossigenativo. Grazie a questi quattro effetti la TMS risulta indicata e di aiuto anche in pazienti resistenti ai farmaci che possono ottenere risposte terapeutiche là dove la medicina non dà riscontro/beneficio farmacologico».

Questa tecnica, comprovata da 37 anni di dati, informazioni ed evidenze, permette di modulare delle aree del cervello disfunzionali, monitorandone l’attività anche con altre tecniche di indagine come l’elettroencefalografia e la risonanza magnetica; è possibile dunque, in maniera guidata, modificare la connettività tra aree cerebrali, introdurre modelli specifici di attività e intervenendo con precisione.

In buona sostanza è possibile fornire delle neurostimolazioni efficaci sul cervello funzionali al tipo specifico di attività cerebrale, modificandone le risposte a beneficio del singolo paziente. Si strutturano pertanto dei percorsi terapeutici personalizzati e personalizzanti.

Approccio integrato 

Non sostituisce alcuna terapia, la TMS va inserita in un approccio integrato e interdisciplinare per la corretta gestione di patologie suscettibili di trattamento: solo in un contesto di multiapproccio, la TMS riesce a offre i migliori benefici.

«L’integrazione delle discipline – conclude Bonci – di ambito medico, psicologico, psichiatrico, neurologico e tecnologico porta a risultati importanti. La tecnica è finalizzata ad aiutare soprattutto pazienti affetti da patologie dove non ci sono opzioni terapeutiche altrettanto efficaci rapportati ad un singolo contesto terapeutico».

La metodologia applicata permette di osservare significativi miglioramenti dopo brevi periodo di tempo; le sedute e i percorsi terapeutici hanno assoluta flessibilità e sono strutturati a misura delle esigenze del paziente, con possibilità di interventi anche da remoto.