Usa, approvato l’uso emergenziale del vaccino Pfizer-BioNTech nei ragazzi di 12-15 anni

La Food and Drug Administration statunitense (Fda), ha dato il via libera all’uso emergenziale del vaccino anti-Covid a mRna prodotto da Pfizer-BioNTech anche nel target di ragazzi delle scuole medie, in età compresa tra 12 e 15 anni. Finora l’uso emergenziale era stato previsto solo a partire dai 16 anni di età.
L’approvazione, sebbene ancora relegata all’uso emergenziale del vaccino in quel cluster di età, è arrivata alla luce dei risultati della fase tre della sperimentazione clinica, già diffusi lo scorso marzo, che avevano mostrato un’efficacia al 100% del siero anche per quella fascia d’età.

I dati dello studio clinico di fase III sul target 12-15 anni

Su un campione di 2.260 adolescenti tra 12 e 15 anni,  arruolati in uno studio clinico randomizzato e controllato con placebo, 1.131 partecipanti avevano ricevuto il vaccino mentre 1.129 avevano ricevuto un placebo salino. Oltre la metà del campione è stata seguita per sicurezza nei due mesi successivi all’inoculazione della seconda dose.
Dei 16 casi di Covid-19 emersi, questi erano tutti riconducibili al gruppo trattato con placebo salino. Di contro, la risposta immunitaria al vaccino era stata in linea con quella riscontrata in altre fasce d’età.

L’autorizzazione dell’Fda appare cruciale verso l’auspicata immunità di gregge, in quanto dà avvio alla campagna di vaccinazione nelle scuole, che si auspica possa essere completata entro l’autunno, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico e di una temuta nuova ondata di contagi.

Attesa l’approvazione dell’Ema e gli step successivi

L’efficacia del vaccino Pfizer-BioNTech riscontrata nel target 12-15 anni è addirittura superiore a quella sperimentata in target di età superiori (il confronto è stato fatto tra 190 adolescenti tra 12-15 anni e 170 ragazzi del target 16-25). Il siero in questa fascia d’età ha manifestato, inoltre, effetti avversi risibili, che si sono sostanziati essenzialmente in un leggero rialzo termico, unitamente a dolore articolare e del sito iniettivo, stanchezza e brividi. Alla luce di ciò, è attesa ora l’autorizzazione anche da parte dell’Agenzia europea per i medicinali, l’Ema, che potrebbe arrivare addirittura il mese prossimo.

Tra i prossimi step, l’avvio della somministrazione del vaccino anche ai più piccoli. La prossima fascia d’età dovrebbe essere quella 5-11 anni, seguita dalla 2-5 anni e quindi anche i neonati di 6 mesi di vita. Il completamento dell’iter vaccinale anche nei bambini. meno esposti a forme gravi di malattia, ma sovente portatori del virus in famiglia, dovrebbe assicurare una maggiore protezione per tutti e un auspicabile ritorno alla normalità pre-pandemica.