L’inquinamento da plastica è una delle sfide ambientali e sanitarie più urgenti e impattanti del nostro tempo. La presenza pervasiva della plastica minaccia l’integrità dei nostri ecosistemi e la salute delle generazioni attuali e future.

Microplastiche e nanoplastiche, invisibili a occhio nudo, hanno letteralmente invaso il nostro pianeta, contaminando acque e cibi, con conseguenze molto rilevanti sulla salute umana.
«In un’epoca in cui la coscienza ambientale e i temi di One Health sono al centro del dibattito globale quello delle microplastiche resta un problema ancora largamente sottovalutato e misconosciuto, anche se profondamente impattante» – ha sottolineato il Professor Giorgio Sesti, Presidente della Società Italiana di Medicina Interna – SIMI, nel ribadire l’urgenza di mettere in campo azioni di consapevolezza e prevenzione ad ampio spettro.

L’insidiosità delle microplastiche per la salute umana

Le microplastiche sono particolarmente insidiose, anche per la loro capacità di accumulare sostanze tossiche come pesticidi, metalli pesanti e altri inquinanti. Queste tossine inquinano l’ambiente e trovano la loro strada nella catena alimentare, andando così a rappresentare una minaccia diretta sulla salute.

Si assiste altresì a una crescita continua di studi scientifici che da una parte mettono in guardia circa l’allarmante grado di contaminazione di acque e cibo consumati quotidianamente e dall’altra mostrano i gravi rischi che l’ingestione di microplastiche determina sulla salute provocando danni a tutti gli organi e apparati: dai disturbi gastrointestinali e del microbiota, ai problemi riproduttivi, a effetti cancerogeni, problemi neurologici – è dimostrato che compromettono l’integrità della barriera emato-encefalica – e cardio-vascolari.

«Microplastiche sono state isolate persino nei vasi, all’interno delle placche di aterosclerosi e possono aumentare il rischio di infarti e di ictus. Presenti anche nell’aria che respiriamo, possono essere inalate e arrivare profondamente nei polmoni, causando problemi respiratori e aggravando condizioni come asma e bronchite» ha ricordato il Professor Sesti.

«Dovremmo cercare di adottare una serie di azioni individuali volte a limitare l’esposizione alle microplastiche, anche se è chiaro che servirebbero iniziative politiche di ampio respiro, coordinate a livello internazionale» ha enfatizzato il Professor Nicola Montano, presidente eletto SIMI.

Le auspicabili azioni da mettere in campo

Le azioni auspicate dalla comunità scientifica internazionale vanno da regolamentazioni rigorose per limitare la produzione e l’uso di plastica monouso, a investimenti in tecnologie avanzate di filtrazione per rimuovere le microplastiche dalle acque reflue, alla promozione di pratiche sostenibili di gestione dei rifiuti. Cruciale resta, tuttavia, il comportamento del singolo, che deve essere adeguatamente informato, educato e sensibilizzato sul tema.

L’importanza cruciale di consapevolezza ed educazione

«La consapevolezza del pubblico e l’educazione giocano un ruolo cruciale nel combattere l’inquinamento da microplastica. Migliorando la cultura di tutela ambientale e la consapevolezza dei rischi, si possono prendere decisioni informate mirate a ridurre il contributo delle singole persone all’inquinamento da plastica, adottando una serie di azioni volte a mitigare l’impatto delle microplastiche sulla loro stessa salute.

Mancare l’appuntamento con azioni di prevenzione e mitigazione del rischio potrebbe avere conseguenze terribili per le generazioni presenti e per quelle future» ha sottolineato il Professor Sesti.

Le 10 raccomandazioni SIMI

Gli esperti della Società Italiana di Medicina Interna hanno, quindi, proposto un decalogo di soluzioni che ciascuno può adottare per proteggere sé stesso e l’ambiente dalle microplastiche e ridurre gli impatti futuri del fenomeno.

La “regola d’oro” è quella innanzitutto di ridurre il consumo di plastica monouso, prediligendo alternative riutilizzabili, a partire dalle borracce o dai termos per l’acqua, shopper di tessuto per la spesa piuttosto che contenitori in vetro.

Un altro aspetto molto importante, sovente misconosciuto, è quello di optare per abiti in fibre naturali: i materiali sintetici, molto diffusi nella fast fashion in quanto estremamente economici, rilasciano difatti microplastiche sia in fase di produzione che di lavaggio.

Rilevante altresì installare nella lavatrice dei filtri contro le microplastiche per evitare che le stesse entrino nel sistema idrico, contaminandolo. Ancora, è importante evitare prodotti cosmetici contenenti microplastiche.

I microgranuli in polietilene – presenti in esfolianti, dentifrici, creme da barba e scrub a risciacquo – sono stati vietati nel 2020. Tuttavia, i cosmetici possono contenere altri polimeri insolubili; è dunque cruciale un attento controllo dell’etichetta per assicurarsi che non siano presenti nell’elenco degli ingredienti: PE (polietilene), PMMA (polimetil metacrilato), PET (polietilene tereftalato) e PP (polipropilene).

Per evitare contaminazioni, è importante bere acqua filtrata, ovvero installare un sistema di filtrazione dell’acqua in grado di rimuovere le microplastiche e gli altri contaminanti dall’acqua del rubinetto, ovvero ricorrere ad acqua e altre bibite in bottiglie, purché in vetro.

Per prevenire la contaminazione dei cibi con la plastica, gli esperti SIMI raccomandano di ridurre al minimo l’acquisto di cibi confezionati in imballaggi e contenitori di plastica, in favore di sacchetti in carta, contenitori in vetro e questo anche per quanto riguarda la conservazione dei cibi in frigorifero, evitando al massimo il ricorso a plastica e pellicole.

Viene raccomandato, inoltre, di mangiare alimenti freschi e integrali, evitando cibi confezionati e ultra-processati che, oltre a essere poco salutari tout-court, potrebbero presentare livelli più alti di contaminazione da microplastiche.

Per quanto riguarda il pesce, è fondamentale acquistare prodotti ittici provenienti da fonti sostenibili, riducendo così il rischio di ingerire prodotti contaminati da microplastiche.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, è importante un loro corretto smaltimento, separando la plastica dagli altri rifiuti e gettandola nei bidoni designati.

“Last but not least”, di cruciale importanza il buon esempio e la sensibilizzazione di familiari amici e colleghi circa gli effetti dannosi delle microplastiche e l’importanza di adottare comportamenti virtuosi.

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