Tutti i segreti del prelievo capillare

Campioni omogenei

Lo scopo del prelievo ideale di sangue è quello di ottenere un campione il più fedele possibile all’ambiente fluidico ematico al momento del prelievo stesso.

Un campione “fedele” è quindi caratterizzato da un duplice aspetto di omogeneità.

Un primo aspetto è l’omogeneità del campione stesso e il secondo è l’omogeneità rispetto all’ambiente ematico dal quale è stato prelevato.

Per quanto riguarda il primo aspetto, un campione omogeneo sarà un campione in grado di dare buona riproducibilità dell’esame in caso di test multiplo sullo stesso campione e ovviamente una valida significatività nel caso di singola misura secondo la legge della probabilità.

Per quanto riguarda il secondo aspetto, un campione omogeneo rispetto all’ambiente ematico di riferimento, sarà un campione che rispecchia il più fedelmente possibile il torrente circolatorio in un una visione unitaria e di globalità.

Ad esempio, campioni che definiamo perfettamente omogenei rispetto all’ambiente circolatorio, saranno quelli che, indipendentemente dal punto del prelievo, origineranno una quantificazione di analiti tra loro il più sovrapponibile possibile.

Il sangue non è un fluido newtoniano, quindi è un fluido la cui viscosità non è costante, e varia al variare della dimensione dei vasi e dei capillari. Da qui nasce la natura del sangue a “nuvole di soluti e particelle in sospensione”, ed ecco quindi che il concetto di omogeneità si scontra con il piccolo volume di campione prelevato con metodo capillare vista la natura non newtoniana del sangue.

Quindi, il modo per poter ottenere un campione da capillare omogeneo e che sia in grado di dare buona riproducibilità sugli esami, può essere quello di:

  • aumentare il volume di sangue prelevato rispetto a quello utilizzato  dallo strumento. Questo permette di ricostruire l’omogeneità del campione in maniera più fedele e sicuramente più sovrapponibile al prelievo venoso convenzionale da vena del braccio; non forzare la fuoriuscita di sangue dal polpastrello mediante spremitura;
  • utilizzare una lancetta a foratura sufficientemente profonda come quella da 21G – 2,4 mm.

In conclusione al dubbio che sorge a tutti gli operatori del settore, e soprattutto ai farmacisti, sul fatto che questa tipologia di analisi siano sicure e riproducibili, posso rispondere sì, a patto che siano rispettati importanti accorgimenti sulla metodica di prelievo capillare.

Federico Culzoni

 

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