Butti (Teva): il farmacista indipendente potrà competere anche con le catene

Per avere un’idea di cosa potrebbe accadere con l’avvento delle catene in Italia, Salvatore Butti, Generic Business Unit Director di Teva Italia, prende d’esempio Milano. Da vent’anni esiste la catena delle farmacie comunali, ma convivono anche tutte le altre farmacie indipendenti.
“Sicuramente la farmacia milanese si è data una struttura in termini di servizi diversa”, specifica Butti intervenuto al convegno “Logica del paziente e logica del profitto. Le società di capitali in farmacia”, “ma le farmacie non hanno chiuso”.

Anche il farmacista indipendente potrà competere con le catene, quindi, con la dovuta attenzione alle dinamiche della concorrenza. “Chi si attendeva, dopo agosto, uno stravolgimento in Italia, credo sia rimasto un po’ deluso, ma questo lo ritengo un effetto abbastanza normale”. “Non vedo in tempi brevi, se non tra 3/4 anni, dei grandi stravolgimenti sul mercato”, conclude Butti, “sono processi lenti dovuti a tanti motivi e ragioni che ci stanno dietro”.
Anche in termini di numerica, per Butti, non è facile fare delle previsioni su quante farmacie in percentuale sul totale rimarranno indipendenti. La casistica in Europa si limita a due paesi: Gran Bretagna e Polonia e parte della Repubblica Ceca.

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